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27 luglio 2024

F.P. Journe Automatique e l’ideale del tempo

Scrivere di un orologio di François-Paul Journe non è mai una cosa facile, anche se si tratta dell’Automatique e non di una grande complicazione. Perché, nei fatti, ciascun orologio del maestro marsigliese è come una grande complicazione per via dell’altissimo contenuto tecnico e artigianale che possiede. E confrontarsi con un capolavoro richiede pazienza e umiltà.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

OCTA: UN CALIBRO “NORMALE”?

L‘Automatique viene da lontano non tanto nel tempo, poiché il progetto inizia nel 1994, quanto nella mente di Journe. Autorità nel campo delle grandi complicazioni, aveva creato nel 1999 il Tourbillon Souverain e il suo regolatore tourbillon con meccanismo a forza costante e, un anno dopo, il Chronomètre à Résonance. Ma era consapevole del fatto che, oltre a queste soluzioni, servivano anche calibri con funzioni adatte alla vita di tutti i giorni. Calibri automatici.

François-Paul Journe

Abbiamo evitato apposta di usare parole come “semplici” o “normali” per definire queste funzioni, perché sono aggettivi che non si adattano agli orologi di François-Paul Journe, nemmeno a un solo tempo come l’Automatique. Se l’idea di base di un suo pezzo può anche essere semplice (a ben vedere, buona parte delle idee da cui nascono i capolavori dell’orologeria lo è), la strada che egli sceglie per realizzarla non è mai la più banale.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

E quando cominciò a ragionare su un movimento automatico, Journe partì con l’osservare ciò che di meglio il mercato offriva all’epoca (il 1994, appunto), sicuro di poterlo migliorare. E tracciò i primi schizzi del movimento sulla tovaglietta di carta di un bistrot, a Parigi. Perché il genio non dorme e la creatività va assecondata ovunque ci si trovi.

L’INTUIZIONE DI FRANÇOIS-PAUL JOURNE

Migliorare, dicevamo. In un movimento automatico significava, per François-Paul Journe, garantire un’autonomia di almeno cinque giorni senza compromettere la precisione cronometrica. Un risultato che si poteva ottenere con alcuni accorgimenti per così dire complementari: dare alla molla di carica la maggiore lunghezza possibile, lavorando nel contempo sulla massa oscillante e sul bilanciere affinché ne sfruttassero al massimo le potenzialità.

L’idea di allungare la molla di carica non è nuova. Pensiamo agli orologi dei campanili, dove l’altezza della torre consentiva di sviluppare in lunghezza il sistema di carica, composto dalle corde e dai contrappesi, aumentando l’autonomia. Altri prima di François-Paul Journe ci avevano pensato e provato, ma a una crescita della riserva di carica aveva corrisposto un calo sensibile della precisione. Gli spazi angusti di un orologio da polso non davano scampo.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary
F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

Journe studiò una molla lunga oltre un metro e larga un millimetro, integrata allo stesso livello del treno degli ingranaggi e dello scappamento in un bariletto singolo e con una bassa costante elastica. Non dimentichiamo che si tratta di un movimento automatico, la cui carica è affidata a una massa oscillante. Proprio l’altro punto, insieme al bilanciere, su cui operò Journe.

Lavorò sulla massa oscillante, realizzandola in oro rosso 5N 22 carati e decentrandola, così che le complicazioni potessero essere integrate in modo complanare alle altre parti del movimento. Parallelamente, trovò la dimensione giusta per il bilanciere: se fosse stato piccolo avrebbe reso il calibro troppo sensibile agli urti, se fosse stato grande avrebbe reso l’intero organo regolatore troppo rigido.

L’OCTA RÉSERVE DE MARCHE DEL 2001

Il risultato di tre anni di sviluppo e di lavoro fu la presentazione, nel 2001, del movimento automatico 1300 che, a fronte di un ciclo di ricarica di soli 90 minuti, assicurava un’autonomia di 120 ore, i fatidici 5 giorni. In breve sarebbe diventato il calibro base dell’intera collezione, fino all’Automatique. Del resto, come ricorda François-Paul Journe, «l’Octa è un movimento compiuto che non richiede ulteriori modifiche a causa delle sue prestazioni quasi irreali».

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary
F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

Il primo orologio Octa Réserve de Marche del 2001, entrato di diritto tra i capolavori del maestro, aveva l’indicazione delle ore decentrata verso la corona di carica, in modo che potesse essere consultata anche scostando di poco il polsino della camicia. Il quadrante in oro giallo ospitava i contatori in argento avvitati, l’indicatore della riserva di carica e la gran data. La cassa da 38 millimetri era in platino o in oro rosa.

SI ARRIVA ALL’AUTOMATIQUE

Il segnatempo e il suo calibro sono stati protagonisti lo scorso anno, a Ginevra, di una mostra dedicata al 20esimo anniversario del movimento. L’orologio che celebra la ricorrenza è l’Automatique in edizione limitata di 99 pezzi con spunti di design dell’Octa Réserve de Marche, che F.P.Journe propone a un prezzo di 68.000 franchi iva esclusa.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

La cassa è in platino da 40 mm e il quadrante in oro giallo satinato ospita l’indicazione decentrata di ore e minuti con i piccoli secondi, su un contatore in argento avvitato al quadrante tramite un telaio in acciaio. La gran data con doppia finestrella a ore 11:30 è a salto istantaneo ed è stata allargata rispetto all’orologio del 2001, per renderla più leggibile: misura 4,7 x 2,6 mm.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary
F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

A ore 8:30 si trova l’indicatore ad arco della riserva di carica, con una lancetta a forma di goccia allungata. Una forma tipica degli orologi di F.P.Journe, che ritorna in quelle di ore e minuti, mentre la lancetta dei piccoli secondi è diritta, con il contrappeso traforatoCome la data, anche i numeri di ore e minuti sono più grandi rispetto a quelli dell’Octa Réserve de Marche.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

Il livello di attenzione posto al quadrante decentrato delle ore e dei minuti è un esempio dell’accuratezza degli orologi di François-Paul Journe anche sul piano estetico. È infatti visibile una doppia lavorazione: al centro la finitura è a guilloché Clous de Paris, sul giro dei minuti e sulla traccia dei secondi a chemin de fer è concentrica, così come nel contatore dei piccoli secondi.

CALIBRO IN VISTA

Naturalmente il fondello è in vetro zaffiro per consentire la visione del calibro automatico F.P.Journe 1300.3 in ottone rodiato. Sviluppo del 1300 di cui abbiamo ampiamente scritto sopra, la sua massa oscillante decentrata è in oro 5N 22 carati ed è stata oggetto dell’ultima delle tre evoluzioni che il movimento ha subito in 20 anni. Il sistema è passato dall’avvolgimento bidirezionale a quello unidirezionale – più efficace per un rapido tensionamento della molla -, ottenuto attraverso un sistema di cuscinetti a sfera autobloccanti.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary
F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

La massa oscillante è finemente lavorata a guilloché, così come sono lavorate anche le altre parti del movimento: Côtes de Genève circolari sui ponti, platina parzialmente rifinita a perlage, testa delle viti lucida con anglage, così come smussati ad anglage sono gli spigoli delle parti in acciaio.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

Il bilanciere è a spirale piatta libera, con quattro masse di regolazione inerziale che possono essere utilizzate per correggere la frequenza di oscillazione. Non essendoci la racchetta, la regolazione non viene effettuata agendo sulla lunghezza della spirale ma sull’inerzia del bilanciere, spostando le apposite viti.

IL PUNTO DI VISTA DI FRANÇOIS-PAUL JOURNE

Una macchina perfetta, insomma, sia in estetica sia in meccanica. Una perfezione che si vede dalle immagini del nostro shooting, reso possibile grazie alla collaborazione di GMT “Great Masters of Time”; partner di F.P.Journe dal 2007, nel 2014 è stato il primo rivenditore in Europa ad aprire un Espace F.P.Journe, dove collezionisti e appassionati possono vedere e toccare con mano l’intera collezione di orologi.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary
F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

L’Automatique è il risultato di una dedizione al lavoro e di un approccio all’orologeria discendenti di uno stile che, come amano dire in manifattura, è “intriso della visione dei Maestri dell’Illuminismo, di cui François-Paul è l’erede dell’approccio intellettuale della professione e del suo rapporto con l’oggetto”.

F.P. Journe Octa Automatique 20th Anniversary

Non è dunque un caso che proprio a questo movimento, Monsieur Journe abbia riservato bellissime parole: «La realizzazione del calibro Octa ha legami meno forti con la storia dell’orologeria rispetto a quelli che hanno il dispositivo a forza costante o i modelli a risonanza, ma simboleggia un ideale orologiero che vuol dare a chi misura il tempo il più alto grado possibile di precisione e autonomia». Dette da una persona celebre per i suoi silenzi, hanno ancora più valore.

By Davide Passoni