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27 luglio 2024

Cartier Tank Cintrée e Tank Louis in Platino: l'ennesima conferma di stile e savoir-faire

C’è questa immagine pazzesca. L’immenso Muhammad Ali, nel fiore della sua giovinezza, sta in posa da boxeur con t-shirt bianca attillata sui muscoli e Tank al polso. Tutto è leggenda. Lui, che a quel tempo volteggiava come una farfalla e pungeva come una vespa. La foto, che così sgranata e in bianco e nero coglie un attimo semplificativo della vita di un vero superuomo. E l’orologio, che totalmente fuori contesto, resta ugualmente elegante perché se sei perfetto lo sei sempre, anche totalmente fuori dal tuo contesto naturale.

Muhammad Ali
Muhammad Ali

A proposito di Muhammad Ali. Amava ripetere questa frase: “I campioni non si costruiscono in palestra. Si costruiscono dall’interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere resistenza fino all’ultimo minuto, devono essere un po’ più veloci, devono avere l’abilità e la volontà. Ma la volontà deve essere più forte dell’abilità”.

Ed è una frase che a suo modo va bene anche per Cartier. Nella volontà e nell’abilità di essere dal 1847 l’indiscussa icona di stile e savoir-faire a livello globale, anche nell’orologeria, soprattutto nell’orologeria.

PRODUCT PLACEMENT, CELEBRITÀ E CARTIER: UNA ATTRAZIONE RECIPROCA

Oggi il “product placement” è ovunque ma in pochi sanno che nel cinema è una pratica che esiste fin dalle origini. Tant’è che i fratelli Lumière nel 1896 hanno stretto un accordo con la compagnia britannica di detergenti Lever Brothers per la promozione del Sunlight Soap. Che sia product placement o utilizzo creativo per aumentare il realismo della storia, caratterizzandone i personaggi, ancora vediamo il Tank al polso di due attori semplicemente eterni nell’immaginario collettivo mondiale. Clark Gable lo indossa in “Lo schiaffo” (“Red Dust” è il titolo originale). Un film del 1932 diretto da Victor Fleming e interpretato dal sex symbol Jean Harlow. Mentre Steve McQueen lo indossa – nella versione Cintrée – ne “Il caso Thomas Crown” (“The Thomas Crown Affair”) del 1968. Dove seduce Faye Dunaway, interpretando il ruolo del ladro gentiluomo Thomas Crown. Bellissimo e ricchissimo, come auto di tutti i giorni usa una Rolls-Royce Silver Shadow Coupé. E al polso? Appunto, ça va sans dire, un Tank Cintrée.

Clark Gable
Steve McQueen

Che sia product placement, dicevamo, o un rapporto da “ambassador”, il ruolo dell’orologio Cartier con quello della celebrità di turno è del tutto intercambiabile. Nel senso che al polso diventa uno status. Non solo nel raggiungimento di un successo economico più o meno straordinario, ma come straordinario ambasciatore di stile al polso della celebrità. Non si spiegherebbe altrimenti la trasversalità di un orologio elegante che nel corso del tempo abbiamo visto al polso di sovrani e capi di stato, ultra-miliardari in dollari e personaggi di successo in svariati ambiti e/o di enorme notorietà planetaria.

Andy Warhol
Alain Delon

Giusto qualche altro nome? Eccone un po’ a caso: Ralph Lauren, la principessa Diana, Michelle Obama, Yves Saint Laurent, Catherine Deneuve, Andy Warhol, Truman Capote, Warren Beatty, Fred Astaire, Duke Ellington, Angelina Jolie, Gisele Bundchen, senza dimenticare John F. Kennedy e sua moglie Jackie. Insomma, il massimo dell’eleganza, qualsiasi essa sia. Come nel caso di un altro scatto epocale che riprende su un aereo di linea l’atmosfera scanzonata degli immortali Mick Jagger e Keith Richards, con quest’ultimo che ha allacciato al polso l’immancabile Tank, dal cinturino un po’ abbondante, come fosse una sua chitarra a tracolla nel bel mezzo di un assolo sulle note di “Sympathy for the Devil”.

Mick Jagger & Keith Richards

IL SEGRETO DI UN SUCCESSO INFINITO? LA FORZA PROROMPENTE DEL PRODOTTO

Il segreto di Cartier, fin dai tempi del suo fondatore, Louis-François (1819-1904), è quello di avere l’abilità e la volontà di realizzare prodotti che hanno la forza di sfidare lo scorrere del tempo; non solo misurandolo, nel caso degli orologi, ma restando per sempre nel cuore degli appassionati. Questo, nello specifico, è il senso interiore profondo – tornando alle parole di Muhammad Ali (“I campioni… si costruiscono dall’interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione”) – dei segnatempo di Cartier: qualitativamente ed esteticamente belli, per utilizzatori che sono “connoisseur” del bello in ogni forma. Ecco allora il modello del 1904 per il leggendario pioniere dell’aviazione Alberto Santos-Dumont. E in omaggio al suo primo committente viene commercializzato proprio con il nome Santos nel 1911: il primo vero orologio maschile da polso. L’armonioso Tortue è dell’anno successivo. Poi nel 1919 arriva sua maestà il Tank, icona indiscussa del design d’ogni epoca, probabilmente ispirato ai cingoli dei carri armati della Grande Guerra. Due anni dopo c’è la sua sublime evoluzione: il Tank Cintrée – e la sua rarissima versione in platino nel 1923. Sempre negli anni Venti si aggiungono le varianti del Louis Cartier e del Chinoise e nel 1936 dell’Asymétrique – invece i best seller Américaine e Française arriveranno rispettivamente soltanto nel 1989 e nel 1996. Negli anni Trenta abbiamo il Pasha, chiamato con il nome del suo primo acquirente: il Pasha di Marrakech. E negli anni Sessanta il mondo resta sorpreso dall’inimitabile e raro Crash, il figlio perfetto della “Swinging” Londra. Qui un interessante approfondimento sul Crash e sulla divisione delle attività di Cartier tra Parigi, Londra e New York. È storia universale. È il vertice della catena alimentare per stile, savoir-fairee “sapore”, inteso come lusso esperienziale, un termine che va tanto di moda nei grandi agglomerati del segmento luxury, ma che nelle boutique di Cartier è davvero tangibile; non soltanto nelle “cattedrali” storiche del marchio, tra Rue de la Paix a Parigi, Bond Street a Londra e Fifth Avenue a New York, proprio in tutte le boutique.

LA COLLEZIONE ODIERNA  E IL GRANDE RISPETTO PER IL CLIENTE

Il catalogo odierno degli orologi Cartier è uno dei più completi sul mercato. Si va dalla collezione d’alta orologeria a diverse linee prettamente femminili fino agli sportivi, ovviamente puntando più attenzione possibile sui tanti cavalli di battaglia che abbiamo già nominato, nel massimo rispetto dello straordinario patrimonio storico del marchio.

Su questo solco il 2023 consentirà a 150 fortunati appassionati di allacciarsi al polso la riedizione – riuscitissima – del leggendario Tank Cintrée in platino, nel centenario di questa preziosissima versione. Che conta su una cassa curva extra-piatta di appena 6,03 mm di spessore, con corona a cabochon in rubino a regolare il movimento di manifattura a carica manuale, il calibro 9780 MC. Minuteria chemin de fer, numeri romani, lancette azzurrate a forma di pomme, quadrante “a guscio d’uovo” e fibbia ardiglione completano l’opera d’arte.

Cartier Tank Cintrèe Platinum Limited Edition
Cartier Tank Cintrèe Platinum Limited Edition

Altra novità degna di nota è il Tank Louis Cartier con cassa in platino di taglia grande – ossia 33,7 per 25,5 mm (6,6 mm lo spessore) – sempre con movimento di manifattura a carica manuale, regolato e caricato dalla corona impreziosita dal rubino cabochon. Con suggestivo quadrante blu trattato PVD e abbinato a lancette a forma di gladio. Per una edizione di 170 esemplari riservata al mercato europeo.

Cartier Tank Louis Platinum Limited Edition
Cartier Tank Louis Platinum Limited Edition

A prescindere dall’esclusività delle novità in platino, va sottolineato che Cartier si muove in controtendenza rispetto agli altri player orologieri d’alta gamma, che invece inseguono un costante e, diciamolo, spropositato – perché spesso ingiustificato – aumento dei listini. Difatti i prezzi, peraltro in coerenza con la modellistica iconica sia in acciaio che in oro, si confermano anche in questo caso estremamente competitivi, quasi sorprendenti, ribadiamolo, per l’iconocità e la rilevanza di tali modelli: 34.700 euro per il Cintrée e 16.900 euro per il Louis Cartier.

Tutto ciò lo interpretiamo soprattutto come un segnale di rispetto nei confronti della clientela. E in questo senso va a Cartier il nostro convinto plauso.

By Michele Mengoli