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24 giugno 2025

Vacheron Constantin Historiques 222: equilibrio, bellezza e tradizione

Quando si parla di segnatempo entrati nel mito, la storia dell’orologeria è fatta, oltre che di grandi nomi, anche di numeri. Numeri che, nel caso di referenze, diventano sinonimi dei modelli – pensiamo al 15202 per il Royal Oak, al 3810per il Breguet Type XXI, al 5711 per il Nautilus -, ma che quando danno il nome a un orologio entrano nell’olimpo delle lancette dalla porta principale. È il caso del 222 di Vacheron Constantin: nato nel 1977 e rilanciato nella versione full gold nel 2022, a inizio 2025 ha fatto il suo debutto nel nuovo millennio con la cassa e il bracciale in acciaio. Un abito con cui aveva già debuttato 48 anni fa.

Vacheron Constantin Historiques 222

VACHERON CONSTANTIN 222: LE ORIGINI

In realtà, il 222 non fu il primo tentativo di Vacheron Constantin di creare un orologio sporty-chic con bracciale integrato. Nel 1975, la Maison aveva creato la referenza 2215 Chronometer Royal, un orologio rettangolare con angoli della cassa scolpiti e una lunetta ottagonale dai bordi morbidi. Non ebbe molto successo e uscì di produzione nel 1977. La sua sostituzione con qualcosa di più commerciale fu dunque un’urgenza per Vacheron Constantin.

Il caso volle che il brand, in quegli anni, fosse uno dei primi clienti di Hysek Styling, lo studio di design che Jörg Hysek, giovane e brillante designer di origini tedesche con un background di orologiaio, aveva avviato da poco, dopo aver lavorato per quattro anni in Rolex. Dalla sua matita nacque così il 222, con il quale Vacheron Constantin celebrava l’insolito anniversario dei propri 222 anni di storia.

Il risultato fu sorprendente. Il quadrante era disponibile in blu o grigio antracite e la forma della cassa era una base tonneau con la lunetta dentellata molto particolare, che rendeva l’orologio interessante senza essere insolito. Un punto fondamentale se si considera che in quel periodo l’orologeria meccanica era in declino e il cliente tradizionale era vitale per un marchio così antico. Era mosso dal calibro 1120 di derivazione Jaeger-LeCoultre 920 e il bracciale integrato era opera dell’azienda migliore in quel segmento: Gay Frères.

Presentato alla fiera di Basilea nel 1977, il 222 era venduto all’epoca in un set con un fermasoldi che riprendeva il design della lunetta che, insieme alla croce di Malta in oro incastonata nell’angolo inferiore destro della cassa, doveva rendere l’orologio riconoscibile. Era disponibile in tre misure – 37 mm a due lancette, 34 mm a tre lancette, 24 mm con calibro al quarzo -, in acciaio, oro giallo, oro bianco o bicolore. Non mancarono, negli anni, versioni preziose con diamanti incastonati.

IL NUOVO HISTORIQUES 222

Uscito di produzione nel 1984, Vacheron Constantin lo ha rilanciato tre anni fa nella versione full gold, che è stata una delle star all’edizione 2022 di Watches and Wonders Geneva. La scelta di ispirarsi alla la referenza 44018 in oro giallo con cassa da 37 mm non è stata casuale: è forse quella che maggiormente è rimasta nel ricordo degli appassionati come la più emblematica dell’intera linea 222 delle origini.

Vacheron Constantin Historiques 222

Come sempre quando si parla della collezione Historiques di Vacheron Constantin (di cui il 222 fa parte), ci si riferisce a orologi che non sono repliche identiche dei segnatempo originali, ma loro reinterpretazioni. La differenza sta nell’impiego delle più recenti innovazioni tecniche che ne aumentano l’affidabilità e il comfort. Per il resto, il 222 moderno in oro giallo ha, rispetto all’originale, molte somiglianze e lievi differenze.

Vacheron Constantin Historiques 222

Per quanto riguarda i punti di contatto, abbiamo lo stesso diametro di 37 mm, la medesima lunetta scanalata, il bracciale integrato e rastremato, il quadrante dorato opaco. Su quest’ultimo ci sono dettagli “filologici” come la dicitura “Automatic” a ore 6 – scritta con il carattere tipografico dell’epoca – e la Croce di Malta simbolo di Vacheron Constantin, incisa nell’angolo della cassa in basso a destra. Il color champagne attuale ha un tono leggermente più chiaro rispetto al precedente, a vantaggio della leggibilità. Le differenze e le migliorie riguardano aspetti visibili e meno visibili.

Vacheron Constantin Historiques 222
Vacheron Constantin Historiques 222

A partire dal calibro automatico 2455/2, che lavora a 28.800 alternanze/ora rispetto alle 19.800 del movimento incassato nel modello originale. La sua massa oscillante, sviluppata per questo specifico orologio, è incisa con il logo 222 originale e contornata da un motivo scanalato che richiama il disegno della lunetta. A differenza dell’originale, che aveva il fondello chiuso con l’incisione 222, la nuova referenza lo ha in vetro zaffiro.

Vacheron Constantin Historiques 222

A proposito di movimento, l’adozione del nuovo calibro ha comportato un leggero spostamento della finestrella del datario verso l’interno del quadrante, liberando la minuteria e ottenendo una visualizzazione più leggibile e ordinata. Leggibilità aiutata da un più efficace rivestimento in Super-LumiNova delle lancette e degli indici delle ore

Vacheron Constantin Historiques 222
Vacheron Constantin Historiques 222

Piccoli ma significativi interventi sono stati effettuati anche sul bracciale, ora dotato di una fibbia a tre lame, anziché a due come nel pezzo del ‘77. Inoltre, si è lavorato sull’estetica nascondendo i perni a vista delle maglie, un tempo visibili; in questo modo, visivamente il bracciale sembra ancor più raffinato e viene migliorato il suo comfort una volta indossato.

ORO O ACCIAIO, STESSA PERFEZIONE

Tutti dettagli che si ritrovano nella versione in acciaio del 222, presentata da Vacheron Constantin a gennaio e che ha dato il via alle celebrazioni per i 270 anni della manifattura ginevrina. Anch’essa fedelissima all’originale, è stata da subito apprezzata dal mercato, probabilmente perché con questo orologio la maison ha in qualche modo ascoltato i desideri che appassionati e collezionisti hanno cominciato a formulare una volta uscita la referenza in oro. Ossia un 222 in acciaio, anch’esso omaggio al passato e, soprattutto più accessibile. Se la referenza in oro costa ben 82.000 euro(non fosse altro che per gli oltre 200 grammi di metallo tra cassa e bracciale), quella in acciaio si ferma 35.600.

Vacheron Constantin Historiques 222
Vacheron Constantin Historiques 222

Esclusiva boutique come la versione in oro, anche quella in acciaio si distingue per le finiture di altissimo livello. La corona e il bracciale con satinatura verticale, la lunetta con finitura satinata circolare, gli indici delle ore lucidi, i ruotismi con anglage a mano e i ponti decorati con motivo Côtes de Genève, la platina perlata: tutti dettagli che rivelano l’attenzione per ogni singola parte del segnatempo propria dell’universo dell’alta orologeria e di Vacheron Constantin.

Vacheron Constantin Historiques 222
Vacheron Constantin Historiques 222

Ci sono anche aggiornamenti meno visibili ma altrettanto significativi. Per esempio, rispetto al modello del passato, ora abbiamo una cassa tripartita, composta da carrure, lunetta e fondello. Nel 222 delle origini era monoblocco e ciò obbligava a incassare il movimento dall’alto rendendo complesso qualsiasi intervento da parte di un orologiaio. Inoltre, il quadrante ha gli indici a bastone ingranditi, più spessi e più lunghi, che favoriscono una migliore leggibilità.

Vacheron Constantin Historiques 222

Quando parla del “suo” 222, Jörg Hysek dice così: «Volevo disegnare un orologio elegante e sportivo mantenendo il giusto equilibrio fra questi due elementi, in armonia con l’universo classico e raffinato di Vacheron Constantin». Pare ci sia riuscito se, secondo Alexandra Vogler, cmo del brand, «il carattere distintivo del 222 lo ha reso uno dei modelli di Vacheron Constantin più riconoscibili degli ultimi decenni. Inaugurando il suo 270esimo anniversario con questo orologio emblematico, vintage ma decisamente contemporaneo, la Maison intreccia passato e presente». Perché ormai, 222 non è solo un numero.

By Davide Passoni