Sections
24 giugno 2025

Vacheron Constantin, 270 anni nel segno dell’eccellenza

Essere una delle manifatture di alta orologeria tra le più antiche del mondo significa avere una grande responsabilità, tanto nei confronti degli appassionati e dei collezionisti, quanto della stessa industria orologiera. Vacheron Constantin, che nel 2025 compie 270 anni, è perfettamente consapevole di questo ruolo che la storia le ha attribuito e che lei stessa si è costruito. Un ruolo di faro della meccanica e dello stile, una missione di educazione al bello e al ben fatto che si sposa con la sua filosofia di “one of not many”, grazie alla quale Vacheron Constantin non vede nulla come impossibile.

Jean-Marc Vacheron
Jean-Marc Vacheron

Una filosofia che incarna e celebra l’individualità e un singolare senso dello spirito. Un’etica che si rifà a un passo di una lettera scritta da François Constantin al suo socio Jacques-Barthélémi Vacheron nel 1819, nel quale egli esortava a “fare meglio se possibile, ed è sempre possibile”. Una frase diventata oggi il motto dell’azienda, fondata nel 1755 da Jean-Marc Vacheron. Una storia lunga, una produzione ininterrotta che, però, non è un ostacolo nel momento in cui, in manifattura, si pensa al futuro del marchio. Perché Vacheron Constantin percorre un cammino tra l’antico e il moderno, disegnando la contemporaneità con un occhio al passato.

VACHERON CONSTANTIN E L’EREDITÀ DELL’ILLUMINISMO

La storia di Vacheron Constantin trae dunque le sue origini in quella Età dei Lumi che cambiò per sempre l’approccio dell’Occidente alla scienza e alla visione del mondo, della storia e, di conseguenza, del tempo. Un’entità la cui misurazione precisa era sentita sempre più come una necessità. Anche da Jean-Marc Vacheron, orologiaio-cabinotier ginevrino che nel 1755, a soli 24 anni, assunse il suo primo apprendista, il giovane Jean François Hetier. A quell’epoca, Vacheron era strettamente legato alle figure di spicco dell’Illuminismo francese come Rousseau e Voltaire, di cui utilizzava le idee liberiste e scientifiche per ispirare il proprio lavoro nell’orologeria meccanica. Il contratto di lavoro tra Vacheron e Hetier è considerato da molti come il “certificato di nascita” di Vacheron Constantin.

1755 Vacheron Constantin apprenticeship contract
1755 – Vacheron Constantin apprenticeship contract

Jean-Marc Vacheron non perse tempo e lo stesso anno presentò un orologio da tasca in argento, che riportava sul movimento la sua firma, J.M. Vacheron A GENEVE. Fu il primo segnatempo che identificava il fondatore del marchio utilizzando il suo nome di battesimo. Trent’anni dopo toccò al figlio di Jean-Marc, Abraham, prendere le redini dell’azienda, mantenendo la continuità del lavoro del padre nonostante negli anni successivi le conseguenze della Rivoluzione Francese si facessero sentire anche a Ginevra. Abraham garantì la continuità aziendale passando al figlio Jacques-Barthélémi tutti i segreti del mestiere.

1790 Vacheron Constantin first known pocket watch
1790 – Vacheron Constantin first known pocket watch

Con lui, l’azienda fece un doppio salto di qualità. Da una parte, producendo orologi sempre più complessi e raffinati; dall’altra, comprendendo che, per crescere, era sempre più necessario guardare oltre la Svizzera. Fu così che i suoi orologi cominciarono a essere esportati in Francia e in Italia, due Paesi con i quali il marchio stabilì una fortissima relazione, capace di resistere ai secoli, alle guerre, alle crisi.

OLTRE I CONFINI DELLA SVIZZERA E DELL’INNOVAZIONE

Mentre dalla manifattura uscivano pezzi sempre più preziosi – come il tasca del 1812 con ripetizione dei quarti – nel 1819 avvenne l’episodio che avrebbe cambiato per sempre le sorti dell’azienda. Jacques-Barthélémi Vacheron incontrò infatti l’uomo d’affari François Constantin, al quale si associò rinominando l’azienda Vacheron Constantin.

I due uomini condividevano l’interesse per gli orologi sofisticati e complicati, un interesse al quale François Constantin aggiungeva un grande fiuto per gli affari. Aprì infatti una serie di nuovi mercati nel corso dei suoi tre decenni di viaggio per la Maison. Durante uno di questi viaggi, il 5 luglio 1819, scrisse da Torino al suo socio la lettera che conteneva la frase che, come abbiamo ricordato all’inizio, sarebbe divenuta il motto della Maison: “Fare meglio se possibile, ed è sempre possibile”.

1812 Vacheron Constantin correspondence register
1812 – Vacheron Constantin correspondence register

Con il fiorire delle esportazioni, continuavano le creazioni di segnatempo eccezionali per l’epoca. Tra essi, un orologio da tasca del 1824 in oro rosa con indicazione delle ore saltanti – tra i primi realizzati in Europa nel XIX secolo a presentare una complicazione della data – o un grande sonnerie del 1827, anch’esso in oro rosa, capace di suonare le ripetizioni dei quarti d’ora su richiesta del proprietario.

1827 Striking Pocket watch
1827 – Striking Pocket watch

A proposito di innovazioni, nel 1839 l’ingegnere orologiaio di Vacheron, Georges-Auguste Leschot, inventò il pantografo, strumento che consentiva di produrre movimenti con parti intercambiabili. Poiché componenti essenziali come i ponti e la platina potevano essere prodotti con un processo uniforme, Vacheron Constantin fu in grado di aumentare la qualità generale di tutti i suoi orologi. Non è un caso che nel 1869 fu realizzato il primo cronometro da tasca, che ottenne un prestigioso riconoscimento da parte dell’Osservatorio di Ginevra.

1839 Pantographe Leschot
1839 – Pantographe Leschot

DALL’800 ALLE GRANDI COMPLICAZIONI DI INIZIO ‘900

Con il 1880 iniziò una nuova era per l’azienda. A Berna, Vacheron Constantin registrò il simbolo della croce di Malta all’Ufficio federale dei marchi come proprio logo. Era ispirato alla forma di un meccanismo a forza costante montato sul bariletto di uno dei primi movimenti del marchio. La storia della croce di Malta può essere fatta risalire al XVI secolo, quando apparve per la prima volta come simbolo araldico sulla moneta e sulle attrezzature prodotte per i Cavalieri di Malta.

Vacheron Constantin

All’inizio del XX secolo, grazie a una visione del business avanti con i tempi, il 1° agosto 1906 il marchio inaugurò la prima boutique nel centro di Ginevra, per offrire un ambiente adatto all’esposizione dei propri orologi pregiati. Ai quali, nel 1907, si aggiunse l’orologio da tasca Chronomètre Royal, il primo segnatempo ad alta precisione ottimizzato per l’uso quotidiano. Grazie alla sua robustezza, precisione e resistenza a climi che un tempo erano considerati troppo ostili per gli orologi, diventò presto un successo internazionale.

Vacheron Constantin

Non fu l’unico orologio che Vacheron Constantin creò nei primi decenni del ‘900 a distinguersi per le complicazioni e a guadagnarsi record impensabili per l’epoca. Parliamo, per esempio, del segnatempo da tasca realizzato nel 1918 su commissione del magnate dell’industria automobilistica americana James Ward Packard. Si trattava di un orologio con grande e piccola suoneria, ripetizione di quarti e dei mezzi quarti e cronografo. O, ancora, il pezzo creato nel 1929 per re Fouad I d’Egitto, anch’esso con grande e piccola suoneria, cronografo rattrapante, calendario perpetuo e indicazioni delle fasi e dell’età della Luna.

1929 King Fouad 1 of Egypt
1929 – King Fouad 1 of Egypt

È del 1946 il Farouk, uno degli orologi da tasca più complicati del XX secolo il cui sviluppo richiese diversi anni per integrare 14 complicazioni in un movimento composto da 820 parti distinte. Tra le altre funzioni, il Farouk era dotato di ripetizione minuti a carillon, grande e piccola suoneria, cronografo sdoppiante, calendario perpetuo, sveglia e riserve di carica gemelle per il ruotismo e la suoneria.

1946 Farouk watch
1946 – Farouk watch

VACHERON CONSTANTIN DAI 200 ANNI AL 222

Il 1955 fu invece l’anno del bicentenario della Maison. Quale occasione migliore per lanciare il movimento a carica manuale più sottile del mondo? Si trattava del Calibro 1003 con Punzone di Ginevra, spesso solamente 1,64 mm. In quell’anno, inoltre, fece il suo ingresso nelle collezioni di cronografi del marchio il cosiddetto “Cornes de Vache”, la ref. 6087. Prodotto per un periodo relativamente breve tra il 1955 e la metà degli anni ‘60, aveva la particolarità di essere l’unico cronografo impermeabile antimagnetico prodotto da Vacheron Constantin in quel periodo, il cui appellativo derivava dalla forma possente delle anse, ispirate alle corna di un toro. Nel 2017, Vacheron Constantin ha riproposto il design della Ref. 6087 come parte della collezione Historiques, con una cassa di 38,5 mm e un calibro Lemania rielaborato.

Calibre 1003
Calibre 1003

Tra la metà degli anni ’50 e la fine dei ’60, Vacheron Constantin affermò la propria reputazione di creatore di orologi eleganti e raffinati, seguendo la vocazione all’eccellenza che veniva dai fondatori e consolidando le proprie posizioni sui principali mercati internazionali. Gli anni ’70, poi, portarono una crescente domanda di orologi sportivi in acciaio, sulla scia dei modelli di successo disegnati da Gerald Genta. A questa domanda, la Maison rispose nel 1977 con il 222, il cui design si discostò drasticamente dalla tradizione del brand.

Vacheron Constantin 222
Vacheron Constantin 222

Il designer tedesco Jörg Hysek, partendo da alcuni “principi primi” stabiliti da Genta, creò un orologio sportivo in acciaio che potesse essere paragonato, ma al tempo stesso offrire un’alternativa distinta, a modelli di altri marchi. La cassa tonneau era fedele alle forme geometriche diffuse negli anni Settanta, mentre la lunetta era tra le più lungimiranti dell’epoca: grazie ai bordi seghettati e alla costruzione monoblocco, emanava un fascino quasi steampunk. Insieme all’elevato grado di luminescenza di indici e lancette, queste caratteristiche avrebbero costituito la base della collezione Overseas, la più venduta del marchio. 

LE COMPLICAZIONI DEL NUOVO MILLENNIO

I 240 anni della manifattura, caduti nel 1995, furono l’occasione per creare referenze eccellenti quali il Mercator o la ref. 30030, ripetizione minuti scheletrata, mentre il 1996 segnò la nascita dell’Overseas. Discendente diretto del 222 in quanto unico orologio sporty-chic del marchio con cassa in acciaio e bracciale integrato, l’Overseas è passato nei suoi 29 anni di vita attraverso diversi restyling, rimanendo comunque la collezione di maggior successo di Vacheron Constantin, almeno da un punto di vista commerciale. Nello stesso anno, la maison fu acquisita dal gruppo finanziario svizzero Richemont, che ne inaugurò la nuova fase di vita che prosegue tuttora a che l’ha portata a entrare stabilmente nella top 10 dei marchi elvetici per fatturato.

Vacheron Constantin Manufacture
Vacheron Constantin Manufacture

E arriviamo così ai giorni nostri, all’altro, grande anniversario celebrato nel 2005: i 250 del marchio ginevrino. Un compleanno per il quale Vacheron Constantin si era già regalata un anno prima la nuovissima manifattura di Plan-les-Ouates, poco fuori Ginevra. Disegnata dall’architetto svizzero Bernard Tschumi, l’edificio ha la forma di una mezza croce di Malta e riunisce in sé direzione, amministrazione e produzione. 

2005 Tour de l'Ile
2005 – Tour de l’Ile

Da lì uscì la serie di cinque orologi complicati, che rendevano omaggio ai vari aspetti dell’alta orologeria, che Vacheron Constantin realizzò per festeggiare la ricorrenza. Tra questi spiccava il Tour de l’Île, un modello che, fedele alla reputazione di Vacheron Constantin, combinava 16 complicazioni orologiere all’interno di un movimento. Per la sua realizzazione, la fase di ricerca e sviluppo durò circa 10.000 ore. All’epoca fu considerato l’orologio da polso più complicato mai prodotto in serie, del quale furono realizzati in totale sette esemplari.

LA CONSERVAZIONE DEL PASSATO E IL PROGAMMA LES COLLECTIONEURS

Anche sulla scorta degli orologi eccellenti prodotti negli anni successivi, Vacheron Constantin avvertì il bisogno crescente di valorizzare il proprio patrimonio attraverso lo sviluppo dell’aspetto collezionisti. Ecco dunque che nel 2012 debuttò il programma Les Collectionneurs, una mossa che si rivelerà preveggente negli anni a venire. Si tratta di una vera incursione, meticolosamente organizzata, nel mondo del collezionismo di orologi d’epoca. Nell’ambito del programma, gli specialisti Vacheron si procurano orologi rari e importanti (principalmente del periodo 1910-1970) attraverso case d’asta, musei e collezionisti privati. Questi vengono sottoposti a un restauro totale nel servizio clienti vintage della manifattura prima di essere messi in vendita in occasione di eventi tematici in tutto il mondo. Per garantire la provenienza di questi pezzi d’epoca restaurati, il marchio li consegna con un certificato di autenticità e una garanzia di 2 anni, utilizzando anche la tecnologia Blockchain.

Del resto, Vacheron Constantin ha sempre considerato il corso della propria storia come una risorsa edificante e stimolante. Fin dalle origini nel 1755 ha costruito un insieme di archivi e una collezione privata che comprende oltre 1.600 orologi. Questo attaccamento al passato testimonia il desiderio di trasmettere le conoscenze tradizionali e di preservare le competenze artigianali all’interno della manifattura, in particolare per essere in grado di restaurare ogni orologio realizzato dal brand fin dalla sua fondazione.

Per Vacheron Constantin, il passato è infatti una fonte inesauribile di ispirazione e un’opportunità di introspezione su ciò che costituisce i suoi valori e le sue radici. Nel corso dei decenni, la Maison ha raccolto – e continua ad ampliare – un patrimonio storico unico nel settore orologiero. L’inventario comprende oltre 1.600 orologi che vanno dal XVIII secolo ai giorni nostri, 800 macchine utensili, numerosi dipinti, banchi da lavoro e strumenti di orologeria. A ciò si aggiunge un ricco archivio di 420 metri lineari, con registri di produzione, corrispondenza tra soci, fornitori e clienti, fotografie e documenti che forniscono informazioni sui segnatempo e sulla maison.

IL BERKLEY GRAND COMPLICATION

Tutto ciò senza dimenticare l’eccellenza artigianale contemporanea, come testimonia la ref. 57260 del 2015, all’epoca l’orologio da tasca di Vacheron Constantin più complicato dell’era moderna. Creato su richiesta di un cliente privato, è stato sviluppato nell’arco di otto anni da tre maestri orologiai, i quali hanno sviluppato una incredibile serie di innovazioni tecniche per 57 complicazioni, tra cui un calendario perpetuo con informazioni in ebraico.

2015 Les Cabinotiers Ref.57260
2015 – Les Cabinotiers Ref.57260

Un record che gli fu strappato nel 2024 dal Berkley Grand Complication. Un prodigio di 63 complicazioni, 2.877 componenti e 11 anni di lavoro di cui uno solo per assemblarlo. Tra le funzioni spicca quella del primo calendario perpetuo cinese. A causa della combinazione di calendario lunare e solare, si tratta di una scrittura del tempo con un ciclo estremamente complesso e irregolare, che ha comportato la programmazione meccanica del calendario fino all’anno 2.200. Qualcosa di incredibile che solo una maison come Vacheron Constantin è oggi in grado di creare.

2024 Les Cabinotiers The Berkley Grand Complication
2024 – Les Cabinotiers The Berkley Grand Complication

L’IMPEGNO A FAVORE DELLA CULTURA

Nel frattempo, Vacheron Constantin non ha dimenticato il proprio impegno a sostegno della cultura, non solo quella orologiera ma quella artistica in generale. Lo fa grazie a partnership di prestigio come quelle con il museo del Louvre di Parigi o con gli Abbey Road Studios di Londra. Nell’ambito della prima, la manifattura promuove periodicamente iniziative culturali legate all’arte e al restauro e nel 2022 ha dato vita alla linea “Omaggio alle Grandi Civiltà” all’interno della collezione Métiers d’Art: quattro orologi in edizione limitata, ciascuno ispirato a un’opera presente nel museo e realizzata da una delle quattro più importanti civiltà dell’antichità. 

Parte della collaborazione creativa tra Vacheron Constantin e gli Abbey Road Studios è invece “One of Not Many Mentorship Program”, un programma basato sulla condivisione di abilità e competenze, una tradizione molto cara alla Maison. Grazie a esso sono resi possibili e sono sostenuti lo sviluppo e la registrazione di tutti i brani One of Not Many degli artisti che prendono parte al programma. I talenti musicali emergenti possono beneficiare delle conoscenze di un mentore di fama internazionale, il cantautore francese Woodkid.

Appare dunque chiaro da quanto scritto finora che, mentre la maggior parte dei marchi si sforza di proporre un ristretto numero di novità e complicazioni orologiere, l’innovazione è quasi una ossessione per Vacheron Constantin. Il marchio ha creato una vera e propria stirpe di super complicazioni; ha abbracciato gli orologi d’epoca interpretandoli con tutta la forza della tecnologia moderna; ha sviluppato uno dei movimenti ultrasottili unici al mondo e, più recentemente, è riuscito a creare orologi con un numero inverosimili di complicazioni eccelse. Il tutto perpetuando la tradizione orologiera e preservando la propria conoscenza, la propria storia e la propria unicità da una generazione all’altra. Pronta a vivere altri 270 anni di impareggiabile eccellenza.

By Davide Passoni