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05 ottobre 2024

Pisa Orologeria & A. Lange & Söhne: una storia di passione

Il tessuto commerciale costituito in Italia dai retailer dell’orologeria è per la gran parte fatto di imprese familiari. Spesso con una lunga storia alle spalle e un fortissimo legame con la loro città o il loro territorio, hanno una conoscenza e una cultura del mercato e del prodotto così ricca e approfondita da indurre molti brand a sceglierli come partner non solo nella distribuzione, ma anche per l’apertura di boutique monomarca. Come nel caso di Pisa Orologeria, a Milano.

Adiacente al Flagship Store di Via Verri ha da poco inaugurato la boutique di A. Lange & Söhne in collaborazione con Pisa Orologeria. L’ulteriore tessera di un puzzle dell’eccellenza che segue le altre boutique Rolex, Patek Philippe, Vacheron Constantin e Hublot, aperte negli anni grazie al supporto prezioso della famiglia Pisa.

Nuova boutique A. Lange & Söhne - Pisa Orologeria

Del resto, Pisa Orologeria è sinonimo di una passione per gli orologi divenuta professione, da sempre punto di riferimento di un mondo di eccellenza e tradizione. Lo spirito innovativo e il talento nell’anticipare le nuove tendenze dell’orologeria hanno contraddistinto la visione imprenditoriale della famiglia Pisa fin dai suoi albori.

Dalla piccola bottega di Via Verri, fondata nel 1940 da Osvaldo e Ugo Pisa, l’azienda conta oggi sul Flagship Store di oltre 1200 metri quadrati, tre laboratori Quick Service e cinque boutique monomarca. Un sistema che fa di Pisa Orologeria l’approdo obbligato per ogni appassionato di lancette preziose, con un’offerta di oltre 40 marchi nel quadrilatero della moda di Milano.

IL LEGAME TRA PISA OROLOGERIA E A. LANGE & SÖHNE

Il capitolo più recente è proprio l’apertura della boutique di A. Lange & Söhne, punto di arrivo di una collaborazione che, negli anni, ha visto il marchio di Glashütte creare per Pisa Orologeria alcuni orologi eccezionali, divenuti ambitissimi da appassionati e collezionisti. Una collaborazione nata dalla forte amicizia che ha legato Fabio Bertini, nipote del fondatore dell’azienda Osvaldo, e Günther Blümlein, colui che insieme a Walter Lange ridiede vita ad A. Lange & Söhne all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso.

Günther Blümlein & Walter Lange
1994 | Günther Blümlein and Walter Lange in the department of watch assembly

Durante una cena tra i due, Bertini propose a Blümlein di creare un orologio in acciaio, ben sapendo che il marchio produceva solo casse con materiali nobili. Blümlein obiettò che l’operazione non avrebbe portato a cambiamenti in termini di prezzo rispetto a una versione in oro, ma il motivo che aveva spinto Bertini alla proposta era un altro: avere una collezione in acciaio che, come quella in oro, contenesse un calibro e una complicazione di eccellenza. E Blümlein accettò.

Da lì nacque la prima serie di A. Lange & Söhne per Pisa Orologeria. Diciannove Lange 1, di cui 16 con quadrante bianco e 3 con quadrante nero. Subito polverizzati alla vendita. Dopo di quelli ricordiamo, sempre in acciaio, il Tourbillon Pour Le Mérite del 1996 in 150 pezzi (venduti in 3 giorni) e il cosiddetto Datograph Pisain platino del 2004 in soli 10 esemplari.

DATOGRAPH PISA: IL SOGNO DEI COLLEZIONISTI

L’orologio in questione è la ref. 403.025X, noto anche come Datograph Albino, oltre alla cassa in platino aveva un quadrante in argento rodiato con contatori abbinati. È l’unico Datograph eseguito in una combinazione di quadrante e cassa tono su tono, rispetto alla serie standard che ha la cassa in platino con quadrante nero o in oro rosa 18 carati con quadrante nero o argento.

Sebbene all’epoca non fosse raro che A. Lange & Söhne producesse configurazioni uniche per i suoi rivenditori, il Datograph Pisa si distingue perché il Datograph non era mai stato prodotto in una serie in edizione limitata nella sua storia. Il fondello dei modelli dell’edizione Pisa è persino inciso con il numero progressivo dell’esemplare (X/10).

Uno di questi pezzi è stato battuto a maggio da Phillips durante la Geneva Auction per 228.600 franchi (circa 235.000 euro). Sebbene questo orologio sia noto e discusso pubblicamente da anni, nessuno dei 10 esemplari era mai apparso in asta. L’esemplare venduto da Phillips, oltretutto, aveva una particolarità che lo rendeva unico, una caratteristica che i restanti nove Datograph Pisa non hanno: la lancetta dei secondi centrali del cronografo rodiata e abbinata al colore del quadrante, che aumenta la natura monocromatica dell’orologio. Negli altri 9 pezzi la lancetta è azzurrata. Inoltre, l’orologio aveva un fondello chiuso in aggiunta a quello trasparente.

Dopo che A. Lange & Söhne fu rifondata nel 1990, Pisa Orologeria fu uno dei primi retailer a credere nel marchio. All’epoca Fabio Bertini avrebbe voluto che gli orologi creati per Pisa avessero dei quadranti speciali che celebrassero in qualche modo la collaborazione. Poiché non fu possibile, tutte le personalizzazioni destinate al retailer si limitarono al materiale della cassa.

LA NUOVA BOUTIQUE A. LANGE & SÖHNE DA PISA OROLOGERIA

Ecco, quindi, da dove nasce lo strettissimo rapporto tra il marchio tedesco e il retailer milanese, che ha portato il corner di A. Lange & Söhne che esisteva all’interno del Flaghsip Store di Via Verri a diventare una vera e propria boutique autonoma

Nuova boutique A. Lange & Söhne - Pisa Orologeria
Nuova boutique A. Lange & Söhne - Pisa Orologeria
Nuova boutique A. Lange & Söhne - Pisa Orologeria

Per soddisfare le aspettative dei clienti in costante aumento, il punto vendita è stato ampliato e trasformato. I locali offrono ora un ambiente accogliente che si sviluppa su una superficie di 50 metri quadrati, in cui i clienti possono ricevere una consulenza attenta e personalizzata, sia su appuntamento sia entrando direttamente.

Nuova boutique A. Lange & Söhne - Pisa Orologeria

I materiali selezionati con cura e le sfumature cromatiche del design interno portano i visitatori nel mondo della manifattura, che nei suoi 33 anni di vita ha saputo sviluppare e produrre 71 movimenti fatti su misura. In boutique campeggia il “Wall of Parts”, un’installazione a parete con centinaia di componenti di movimenti rifiniti a mano che illustra la ricerca della perfezione tecnica e del massimo livello manifatturiero da parte di A. Lange & Söhne.

LA BOUTIQUE: ASSISTENZA, ASSORTIMENTO, ATTIVITÀ

Per farci spiegare meglio quale ruolo avrà questa nuova boutique nelle strategie di entrambi i partner, noi di Watch Insanity abbiamo sentito Chiara Pisa, che ha risposto volentieri alle nostre domande.

Chiara Pisa

Qual è lo scenario dei rivenditori A. Lange & Söhne in Italia e nel mondo?

Non essendoci la volontà di cambiare la produzione in termini di quantità, che andrebbe a scapito della qualità, il ridimensionamento del canale wholesale è una conseguenza facilmente comprensibile. Solo in Europa, negli ultimi due anni, sono state aperte le Boutique di Berlino, Francoforte, Zurigo e Ginevra, la seconda a Londra e l’ultima a Milano, in attesa dell’apertura di Parigi prevista per l’autunno. Ormai da anni, PISA ha strutturato la propria offerta integrando Multibrand e Boutique monomarca in un ecosistema che, lungi dal cannibalizzarsi, mette al servizio del cliente finale esperienza e professionalità tramandate dal 1940. Questa strategia ha cambiato il volto di via Verri, rendendo il Quadrilatero una meta imprescindibile per gli amanti dell’alta orologeria.

Come sono gestite assistenza e riparazioni con la nuova boutique di Milano?

In continuità con il passato. L’assistenza Pisa e Lange è a disposizione della clientela della boutique. 

Nuova boutique A. Lange & Söhne - Pisa Orologeria

In termini di assortimento che cosa cambia?

Cerchiamo di presentare un’offerta equilibrata, con segnatempo rappresentativi delle varie famiglie di prodotto. Grazie a questo nuovo spazio, che valorizza al meglio il marchio, possiamo contare su un portfolio che risponda alle richieste di una clientela sempre più diversificata. La scelta di aprire questa nuova boutique, dopotutto, nasce anche dalla volontà di poter venire incontro a un maggior numero di clienti che vedono in A. Lange & Söhne un “must have” della loro collezione. 

Saranno previste attività per coinvolgere o avvicinare clienti e collezionisti?

L’acquisto di un orologio non rappresenta la fine del rapporto con il cliente, bensì il primo passo di un cammino comune. L’apertura di una Boutique significa impegno costante nell’offrire un servizio sartoriale, fatto di esperienze che mirano ad accompagnare i clienti nella scoperta di storie e aneddoti che rendono l’orologeria un settore così affascinante.

By Davide Passoni