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12 luglio 2025

Zenith G.F.J.: l’eleganza che nasce dalla storia

Zenith ha scelto un modo originale per festeggiare i propri 160 anni, che cadono in questo 2025. Ha vestito con un abito speciale in ceramica color blu Zenith in edizione limitata tre orologi già esistenti: Chronomaster Sport, Defy Skyline Chronograph e Pilot Chronograph. Però, a fianco di questi, ha estratto dal cilindro una novità vera, una di quelle che fanno battere il cuore agli appassionati. Una novità che si chiama G.F.J.

Zenith G.F.J.

Chi conosce un minimo di storia dell’orologeria e di Zenith in particolare, sa che quelle tre lettere, G.F.J., altro non sono se non le iniziali di Georges Favre-Jacot, colui che nel 1865 fondò la gloriosa manifattura di Le Locle. Questo orologio, però, non è una edizione omaggio o semplicemente celebrativa. È qualcosa che scava nel terreno fertile su cui si fonda Zenith, per portare alla luce alcune sue preziose radici. Che, nel caso del G.F.J., sono radici meccaniche che prendono forma nel mitico calibro 135, riportato al suo antico splendore, modernizzato e inserito nel cuore dell’orologio.

ZENITH E IL CALIBRO 135

La riproposizione di un calibro storico è, per ogni amante del vintage, un sogno che si avvera. Se si parla del calibro 135 di Zenith, questo sogno è ancora più prezioso, perché legato al periodo d’oro delle competizioni di cronometria. Decenni fa, queste prove di osservazione erano estremamente importanti in orologeria, perché la fama associata a esse era notevole tra gli addetti ai lavori.

Gli osservatori erano testimoni e garanti del livello di precisione che gli orologiai esperti erano in grado di raggiungere con i loro movimenti. Proprio perché queste competizioni regalavano lustro ai brand e ne legittimavano la forza sul mercato, in passato non furono poche le manifatture che realizzarono calibri appositamente destinati alle gare di cronometria. Gli anni ’50 e ’60 sono stati  l’epoca della cronometria come principio fondamentale per la costruzione di un buon marchio. Prima dell’arrivo del quarzo era infatti fondamentale per una Maison possedere in assortimento almeno un orologio a tre lancette, a carica manuale, che avesse una precisione assoluta.

Sebbene Zenith sia associata all’El Primero, molto prima di quel calibro era già nota per la precisione, avendo partecipato a gare di cronometria fin dalla fine dell’800. Una presenza assidua in queste competizioni che, nel corso dei decenni, valse ai movimenti della manifattura di Le Locle il record tuttora imbattuto di 2.333 premi di cronometria. Tra quei movimenti, un posto speciale lo occupa proprio il calibro 135.

Progettato alla fine degli anni ’40 dall’ingegnere Ephrem Jobin, su richiesta dell’allora direttore tecnico di ZenithCharles Ziegler, fu prodotto tra il 1949 e il 1962 in due versioni: una commerciale (135) e una variante “O” (135-O), destinata appositamente alle competizioni cronometriche da osservatorio. Questa variante vinse negli anni 235 premi, record anche questo imbattuto. 

IL PRECEDENTE DEL 2022

Zenith aveva rimesso mano recentemente al calibro. Una delle uscite più straordinarie del 2022 nacque dalla collaborazione tra il brand, Kari Voutilainen e la casa d’aste Phillips: lo Zenith Calibro 135 Observatoire. Limitata a soli 10 pezzi, la referenza conteneva esemplari originali restaurati del calibro 135-O. Zenith e Phillips si avvalsero dell’assistenza di Voutilainen per restaurare e decorare i movimenti d’epoca e per creare una cassa e un quadrante unici.

Zenith G.F.J.

La riedizione del calibro 135 Observatoire di Zenith – con movimenti originali – fece conoscere un movimento un tempo leggendario a molti consumatori moderni. Sfortunatamente per loro, però, quell’orologio era molto costoso e limitato e non potè soddisfare la maggior parte degli appassionati. Creando il nuovo G.F.J., Zenith ha così compiuto una operazione che pochissimi marchi sono disposti a fare: ricostruire un vecchio movimento quasi da zero, migliorandolo al contempo.

ZENITH G.F.J. E IL NUOVO CALIBRO 135

Se per il calibro 135 Observatoire, Zenith aveva preso e restaurato dieci movimenti creati tra il 1950 e il 1954, per il nuovo calibro 135 a carica manuale che anima il G.F.J. la manifattura ha deciso che non poteva limitarsi a prendere i vecchi progetti e a tradurli pari pari in un orologio moderno. Anche solo per problemi pratici, come per esempio il fatto che gli orologi precedenti avevano tolleranze diverse per i ponti: il rischio era quella di progettare un segnatempo con alcune parti che non avrebbero collimato.

Zenith G.F.J.

Il nuovo calibro 135 è dunque, nei fatti, un movimento nuovo. Intanto risponde alle esigenze e ai gusti evoluti in fatto di autonomia: la sua riserva di carica è di 72 ore contro le 40 della versione degli anni ’50. Il movimento è inoltre certificato dal COSC e supera i suoi parametri con una precisione di +/-2 secondi al giorno. Anche gli intervalli di manutenzione sono destinati a essere più lunghi, grazie all’impiego di nuovi materiali e di moderni olii per la lubrificazione; tutte cose che non erano possibili 60 anni fa.

Zenith G.F.J.
Zenith G.F.J.

Anima il calibro un nuovo treno di ingranaggi dotato di una geometria dei denti ottimizzata per una maggiore efficienza. Zenith ha scelto di rispettare la tradizione facendo lavorare il movimento a bassa frequenza, vale a dire 18.000 alternanze/ora, pari a 2,5 Hz: la metà di El Primero, per capirsi. Il bilanciere sovradimensionato (14 mm) ha le viti di regolazione e una spirale Breguet; lo speciale regolatore a doppia freccia consente una messa a punto precisa, mentre il meccanismo di arresto dei secondi permette di impostare l’ora con una precisione al secondo. Questo meccanismo, detto anche di “hacking seconds”, non era presente nel calibro degli anni ’50.

Zenith G.F.J.

Oltre alla raffinatezza tecnica, Zenith ha scelto di rendere il movimento bello e godibile anche da un punto di vista estetico. Sobrio ma elegante, spicca per la decorazione dei ponti, smussati e lucidati a mano, con uno speciale motivo a mattoni che ha una profonda ragione storica. Quando costruì la manifattura, con in testa l’idea di una “manifattura integrata” a un livello completamente nuovo, Georges Favre-Jacot possedeva l’azienda che produceva i mattoni utilizzati per la realizzazione della fabbrica di Le Locle. Questi mattoni rossi e bianchi ancora oggi si possono vedere sugli edifici della manifattura e, ora, anche sul retro e sul quadrante dell’orologio.

L’ELEGANZA DEL BLU ZENITH

Se, da una parte, il calibro 135 rinnovato è chiaramente il punto forte del G.F.J., il suo quadrante non è infatti da meno in quanto a ricercatezza ed eleganza. Creato all’insegna del blu – per mantenere l’omaggio al proprio colore distintivo che Zenith ha riservato ai propri 160 anni -, è strutturato in tre parti ben distinte, ciascuna ricercata e preziosa.

Zenith G.F.J.

La sezione centrale, quella più ampia, è costituita da un sottile disco di lapislazzuli. In quanto pietra dura, va da sé che non ci sarà mai un disco tagliato uguale a un altro, accentuando così l’idea di unicità di ciascun orologio. Il contatore dei piccoli secondi, posizionato a ore 6, è invece in madreperla blu. Infine, il perimetro esterno è composto da un anello di metallo blu lavorato con un motivo guilloché a forma di mattone, che riprende le finiture del movimento che abbiamo appena visto.

Zenith G.F.J.
Zenith G.F.J.

Lungo questo perimetro sono applicati gli indici – sfaccettati, in oro bianco e doppi al 3, 9 e 12 – e la minuteria. Quest’ultima è davvero raffinata, perché è composta da 40 minuscole perle in oro bianco, ciascuna applicata a mano. In oro bianco sono anche le lancette di ore e minuti, a bastone e sfaccettate. Nessuna finestra del datario sporca il bilanciamento elegante dell’estetica complessiva.

LA CASSA IN PLATINO

Anche la cassa in platino 950 merita un discorso articolato, intanto perché è di una misura non classica. Considerare il G.F.J. di Zenith un 39 mm non è del tutto corretto. Il diametro reale è infatti di 39,15 mm, una cifra non tonda che pare ammiccare a un tempo andato in cui, per far funzionare le tolleranze interne al movimento, le dimensioni delle casse potevano anche non essere precise al millimetro.

Zenith G.F.J.
Zenith G.F.J.
Zenith G.F.J.

La forma generale della cassa del G.F.J. è stata perfezionata. Con uno spessore di 10,5 mm e una distanza da ansa ad ansa di 45,75 mm, è rifinita con superfici lucidate a specchio e spazzolate orizzontalmente sui lati. L’impressione generale è quella di un’estetica tradizionale e senza tempo, con la lunetta a gradini e le anse anch’esse a gradini. Tutti elementi che ricordano i tempi in cui le manifatture si prendevano cura di tutti i piccoli dettagli di ciascun orologio. L’impermeabilità dichiarata a 5 bar è più che sufficiente per un orologio che non ha un animo sportivo né pretese di performance che non sia quella della precisione.

L’IMPORTANZA DEL G.F.J. NELLE COLLEZIONI DI ZENITH

Lo Zenith G.F.J. è in edizione limitata di 160 pezzi, con un movimento di manifattura e la cassa in platino. Va da sé che tutti questi elementi lo posizionano in una fascia prezzo molto alta: 52.900 euro. Prezzo che riguarda la versione con cinturino, che è triplo e facilmente sostituibile grazie a un sistema di sgancio rapido: in pelle di alligatore blu scuro con fibbia ad ardiglione in platino, in pelle di vitello nera o pelle di vitello “Saffiano” blu.

Zenith G.F.J.
Zenith G.F.J.
Zenith G.F.J.

C’è anche la possibilità di acquistate un bracciale in platino, le cui maglie centrali hanno la stessa lavorazione a mattone del calibro e del quadrante. La versione con bracciale fa quasi raddoppiare il prezzo dell’orologio, che arriva a 98.000 euro, e lo porta a sfiorare il peso di 250 grammi. Diciamo che il bracciale è un’opzione “coraggiosa” e non per tutti.

Zenith G.F.J.
Zenith G.F.J.

Sicuramente è per chi sa capire che il G.F.J. si distingue davvero nell’offerta di Zenith, perché è qualcosa che non ci aspettiamo da un marchio solitamente associato ai cronografi ad alta frequenza e ai modelli sportivi. Un dress watch, realizzato con materiali preziosi e alimentato da un movimento a carica manuale e a bassa frequenza è proprio il contrario del leggendario El Primero. Nonostante questo, l’orologio rappresenta una parte altrettanto interessante della ricca storia del marchio: comprensibile dunque che Zenith abbia scelto di celebrare il 160esimo anniversarioricordando i propri record di cronometria in modo inatteso. Un tocco di classe che dimostra la serietà della Maison.

By Davide Passoni