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24 ottobre 2024

Singer Reimagined 1969: re-immaginare l'orologeria meccanica

È possibile re-immaginare l’orologeria meccanica? Non l’orologeria nella sua globalità, perché a re-immaginare quella digitale o al quarzo ci ha pensato già una pletora di marchi. Ci riferiamo a quella fatta di ruote, pignoni, molle, bariletti. La risposta è sì. Tanto che un marchio come Singer Reimagined ha fatto di questa missione il proprio brand. Una missione impegnativa, che un marchio giovane come questo non ha avuto paura di perseguire, in un modo originale, in linea con la propria storia, breve ma, come si suol dire, intensa.

ALLE ORIGINI DI SINGER REIMAGINED

Singer Reimagined fa parte del Gruppo Singer, il marchio di lusso con sede in California che è diventato famoso nel mondo per i restauri su misura della Porsche 911. Nasce nel 2015 dall’incontro tra Rob Dickinson, fondatore di Singer Vehicle Design, e Marco Borraccino, noto designer italiano di orologi. Per quasi un anno Rob, in California, e Marco, a Ginevra, parlano di auto, musica, orologi e del fascino comune per le icone della meccanica, in particolare per i cronografi sportivi classici della fine degli anni ‘60 e ‘70.

Marco Borraccino & Rob Dickinson

Da questa discussione nasce un’idea: creare segnatempo in grado di re-immaginare l’alta orologeria. Avviene così l’incontro decisivo con la terza anima della collaborazione, quando Marco condivide la propria idea di un cronografo unico con il maestro orologiaio Jean-Marc Wiederrecht. Nel 2017 nasce così il movimento AgenGraphe, che diventa la base tecnica per buona parte delle collezioni di Singer Reimagined tra le quali Track1, Flytrack e 1969. Proprio a quest’ultima appartengono il 1969 Timer e il 1969 Chronograph di cui parliamo in questo articolo.

Singer Reimagined 1960 Collection

Infatti, quando Marco Borraccino ha avuto la possibilità di immaginare l’orologio dei propri sogni, il Singer Track1 Launch Edition, non ha potuto ignorare la passione per i segnatempo degli anni ‘70, come l’Omega FlightMaster e l’Heuer Autavia Chrono Automatic Calibro 11. Alcuni caratteri di questi due orologi mitici si ritrovano negli orologi protagonisti delle prossime righe. Ma quello che conta è anche il cuore meccanico.

IL CALIBRO AGENGRAPH E SINGER

Poco sopra abbiamo scritto del calibro AgenGraphe. Singer Reimagined ha presto compreso che, per posizionarsi subito in una fascia di qualità decisamente alta, i suoi orologi avrebbero dovuto avere un cuore meccanico di eccellenza. Chi meglio di un partner top come Agenhor avrebbe potuto aiutare questo posizionamento? Fondata del 1996 proprio da Jean-Marc Wiederrecht insieme alla moglie Catherine, Agenhor è attualmente gestita dai loro figli Nicolas e Laurent e partecipata da H. Moser & Cie. L’AgenGraphe è una prova brillante delle immense capacità tecniche di questo atelier specializzato in complicazioni.

Marco Borraccino & Jean-Mac Wiederrecht

Si tratta di un calibro con indicazione centrale – non c’è dunque bisogno di leggere la misura del tempo breve in un punto diverso dal centro del quadrante -, che è anche modulare: le varie parti possono essere aggiunte o tolte a seconda dei desideri del marchio cliente. La sua precisione è straordinaria: l’AgenGraphe ha un salto istantaneo, senza la minima latenza, mentre tipicamente il salto dei cronografi inizia intorno al 58esimo secondo e dura circa due secondi. Inoltre, per garantire la massima leggibilità, Agenhor ha posizionato le lancette dei secondi, dei minuti e delle ore al centro del quadrante, l’unica posizione che consente un’ampia visualizzazione.

Il meccanismo di regolazione AgenPit elimina la complessità della regolazione della massa del bilanciere, regolando la lunghezza della molla a spirale. La massa oscillante AgenPal è dotata di un cuscinetto a strisciamento, quindi non ci sono cuscinetti a sfera. È un modulo indipendente con un dispositivo di riduzione della forza, posizionato sul lato del quadrante, in modo che il movimento sia chiaramente visibile dal fondello. Infine l’AgenClutch combina il meglio della frizione orizzontale (basso profilo e minimo consumo di energia) e della frizione verticale (funzione cronografica di precisione).

IL 1969 CRONOGRAPH

L’AgenGraphe funge da base per il movimento del 1969 Chronograph, il calibro Singer Reimagined AGH 6365, re-ingegnerizzato e prodotto da Agenhor su specifiche indicazioni di Singer. Movimento meccanico automatico cronografo con ruota a colonne, l’AGH 6365 ha l’indicazione centralizzata esclusiva cosiddetta 3-60 delle ore (60 ore), dei minuti del cronografo (60 minuti) e dei secondi del cronografo (60 secondi). 

Singer Reimagined 1960 Chronograph
Singer Reimagined 1960 Chronograph

Infatti nel Chronograph le lancette dei secondi, dei minuti saltanti e delle ore saltanti sono montate al centro e puntano tutte sulla stessa scala base-60. I cronografi Singer sono gli unici che consentono di cronometrare eventi fino a 60 ore. L’indicazione dell’ora del giorno è visualizzata sul lato inferiore del quadrante, attraverso due dischi che ruotano sotto la superficie di esso. La grafica dei dischi e le frecce di indicazione dell’ora sono realizzate in SuperLuminova.

Singer Reimagined 1960 Chronograph
Singer Reimagined 1960 Chronograph

L’autonomia di 72 ore è completata da un sistema di carica automatica nascosto posizionato sotto il quadrante, il quale lascia libera, sul fondello in vetro zaffiro, la visuale del calibro AGH 6365, che conta 491 componenti diversi e 56 rubini. Il movimento lavora a 21.600 alternanze/ora. Nel caso del 1969 Chronograph, la scelta del fondello a vista è quanto mai azzeccata perché il movimento è ottimamente rifinito e la sua architettura è una vera gioia per gli occhi. Senza contare la finezza del bariletto con la firma di Singer Reimagined.

Singer Reimagined 1960 Chronograph
Singer Reimagined 1960 Chronograph

IL 1969 TIMER

Nel 1969 Timer, per forza di cose, il calibro è differente ma non meno ingegnoso, come si può intuire da un dettaglio funzionale e di design: la presenza di un pulsante a ore 2, con la corona di carica spostata a ore 4. Dopotutto stiamo parlando di un solo tempo: a che pro, dunque, un pulsante aggiuntivo? Il segreto sta tutto nel calibro AGH 6363, versione re-ingegnerizzata di un altro calibro di Singer Reimagined, il Flytrack.

Singer Reimagined 1960 Timer

All’interno dell’AGH 6363 lavora infatti un intricato sistema di azzeramento combinato con un dispositivo flyback. Una pressione del pulsante a ore 2 consente di misurare il tempo trascorso in modo fulmineo, utilizzando la lancetta centrale dei secondi dell’orologio. Questo sistema offre la possibilità di eseguire misurazioni istantanee e sequenziali, senza interferire con il funzionamento regolare del segnatempo. Un sistema di frizione brevettato consente di dissociare la lancetta centrale dei secondi dal movimento, mantenendola ferma, e di rimetterla in movimento non appena il pulsante viene rilasciato.

Singer Reimagined 1960 Timer
Singer Reimagined 1960 Timer

In sostanza, è come se la lancetta centrale dei secondi fosse un contatore di un minuto, intelligente e intuitivo, con il pulsante a ore 2 che consente di azzerare e riavviare rapidamente il cronometraggio senza dover passare per la tradizionale sequenza di start-stop-reset. Per il resto, l’AGH 6363 lavora a 21.600 alternanze/ora come il 6365 e ha la stessa riserva di carica di 72 ore. 

Singer Reimagined 1960 Timer
Singer Reimagined 1960 Timer

Anche nel 1969 Timer il fondello è a vista, in modo che il calibro possa essere guardato mentre è in funzione. Altissimo livello di finitura e, anche qui, la firma Singer sul bariletto. Con questo calibro, gli ingegneri hanno avuto meno problemi nel garantirne la piena visione: nessuna massa oscillante da nascondere, perché l’AGH 6363 è a carica manuale.

LA CASSA E IL BRACCIALE

Al di là della tecnica, ciò che unisce i due orologi è l’uniformità estetica, a sua volta legata al nome della collezione, 1969. Nel crearla, Dickinson e Borraccino hanno deciso di ispirarsi a un anno ricco di eventi memorabili per la storia e per il costume – dall’allunaggio a Woodstock, fino al primo volo del Concorde -; l’idea era quella di avere una collezione di orologi progettata nel modo in cui Singer Reimagined l’avrebbe concepita e lanciata se l’avesse creata in quell’anno preciso. Il design rende infatti omaggio allo stile dell’epoca con una nuova cassa di dimensioni contenute (40 mm), un quadrante rivisto e un nuovo bracciale in acciaio (non è previsto un cinturino, per ora).

Singer Reimagined 1960 Timer
Singer Reimagined 1960 Chronograph

Quest’ultimo è composto da due elementi a contrasto: le maglie spazzolate ad H, che riprendono la forma dei cordoli degli autodromi, e le maglie centrali arrotondate e lucide, che producono riflessi e fanno brillare la luce. Una combinazione che garantisce grande vestibilità e comfort, grazie anche al meccanismo di microregolazione che consente di adattare con precisione la lunghezza del bracciale fino a 2 cm, senza dover togliere l’orologio. I quadranti hanno una finitura laccata nero pianoforte molto profonda e preziosa e sono arricchiti da un anello dorato applicato, un dettaglio che completa la sobrietà e il minimalismo funzionale della grafica. A loro protezione, un vetro zaffiro bombato con trattamento antiriflesso interno ed esterno, dal sapore vintage.

Singer Reimagined 1960 Timer
Singer Reimagined 1960 Chronograph

In entrambe le referenze, la cassa è in acciaio, in due parti, caratterizzata da un design sobrio ed elegante, adatto a ogni polso e basato su considerazioni ergonomiche e funzionali. Il suo look retrò ricorda quello degli orologi classici; non a caso, all’inizio, abbiamo scritto dell’amore di Marco Borraccino per segnatempo come l’Omega FlightMaster o l’Heuer Autavia cronografo. Le superfici spazzolate e i bordi lucidi, una finitura classica di Singer, sono lavorati meticolosamente per avere un aspetto simile a quello di un gioiello.

LA MODERNITÀ DI SINGER REIMAGINED

Chiaramente due referenze di livello così elevato non sono per tutti, né nel prezzo né nelle quantità. Per ciascuno, Singer Reimagined ha previsto lo scorso anno una produzione di 50 pezzi, con prezzi importanti: 69.325 euro per il 1969 Chronograph, 40.817 euro per il 1969 Timer. Entrambi gli orologi sono disponibili, a Milano, da Pisa 1940, che con queste referenze a portafoglio dimostra ancor di più la grande apertura nei confronti non solo dei marchi cosiddetti mainstream, ma anche verso i brand di nicchia, vera ricchezza dell’orologeria contemporanea d’eccellenza.

Singer Reimagined 1960 Collection
Singer Reimagined 1960 Chronograph

Dopotutto, sia il 1969 Chronograph, sia il 1969 Timer di Singer Reimagined sono veri esempi di orologeria moderna che dal passato apprende e mette in pratica due lezioni fondamentali. Da una parte quella dell’eccellenza meccanica, un principio al quale non si può derogare in un mercato sempre più orientato verso l’alto di gamma. Dall’altra, quella della coerenza estetica, che significa prendere il meglio della tradizione e interpretarlo secondo i canoni della modernità. Così facendo il brand ha davvero re-immaginato a suo modo l’orologeria meccanica.

By Davide Passoni