OMEGA Seamaster Planet Ocean: la quarta generazione
26 Novembre 2025La storia di OMEGA si dipana tra terra, cielo e mare. Orologi mitici come lo Speedmaster sono passati dal polso dei piloti di auto a quello degli astronauti della Nasa; i segnatempo della collezione Seamaster, nelle sue diverse linee, hanno accompagnato per decenni gli esploratori nelle profondità degli oceani. Dove si trova a suo agio da vent’anni il Planet Ocean che, nato nel 2005, oggi OMEGA propone in una versione aggiornata. A suo modo è un capolavoro di design, perché il nuovo Planet Ocean cambia tutto anche se, a prima vista, sembra cambiare poco o nulla. Ma il lavoro fatto dentro e fuori la cassa è stato davvero importante.

IL QUADRANTE DEI NUOVI SEAMASTER PLANET OCEAN
Prima di accennare alla storia del Seamaster Planet Ocean, è meglio entrare subito nel vivo delle nuove referenze, perché questa quarta generazione della collezione di OMEGA merita di essere raccontata il prima possibile. Partiamo dall’estetica e affrontiamola da due punti di vista: l’estetica del quadrante e quella della cassa. Il quadrante ci porta molto vicini all’attuale versione Ultra Deep, anche se per i nuovi Planet Ocean la Manifattura ha scelto come colore unico il nero opaco, sul quale spicca l’assenza del datario. Gli indici applicati sono grandi, ben riempiti di Super-LumiNova, come si conviene a un diver professionale.
Il materiale luminescente è presente anche sulle lancette, che hanno il design a freccia distintivo della linea Planet Ocean così come abbiamo imparato a conoscerla negli anni. Il vero lavoro fatto da OMEGA è stato sui numeri arabi al 3, 6, 9 e 12 i quali, appunto, ricordano da vicino quelli dell’Ultra Deep e del Planet Ocean delle origini ma, guardandoli attentamente, rivelano una nuova estetica. Sono infatti applicati, a dare profondità al quadrante, ma sono più sottili, traforati e dalla forma più netta e squadrata.

Una scelta di design che risponde al desiderio di mantenere un bilanciamento tra eleganza e prestazioni e che si inserisce anche nel progetto complessivo di rifacimento estetico e funzionale della collezione. Un progetto che ci porta immediatamente all’altra importante evoluzione di questa quarta generazione di Planet Ocean: il lavoro fatto sulla cassa e sul bracciale in acciaio, dove meglio si possono apprezzare le evoluzioni della linea.
LA CASSA, IL BRACCIALE E LE TANTE NOVITÀ
È questa la parte in cui, probabilmente, OMEGA ha effettuato il salto più deciso nel ripensare la collezione. Intanto, ha uniformato le dimensioni di tutti gli orologi (anticipiamo che questi nuovi modelli sono sette) a 42 mm. Prima, il Seamaster Planet Ocean si declinava in tre misure di cassa: i 45,5 mm degli Ultra Deep e poi 43,5 mm e 39,5 mm. Una razionalizzazione che è anche un richiamo alla misura del Planet Ocean delle origini. Poi, Omega ha lavorato sullo spessore, che in questa linea di diver professionali è stato piuttosto importante e che negli orologi della generazione precedente arrivava a 16,1 mm. Qui, grazie al vetro zaffiro piatto anteriore e a un miglioramento organico della cassa e della lunetta, la riprogettazione degli orologi ha portato lo spessore complessivo a soli 13,79 mm.
La quarta generazione dei Planet Ocean mostra dunque una struttura della cassa nuova. È composta da due parti, il corpo principale e un anello interno in titanio, per il cui impiego OMEGA ha fatto tesoro del lavoro svolto nel progettare il Planet Ocean Ultra Deep nel 2019. Trattandosi di un modello professionale avanzato, la conoscenza migliorata della tecnologia alla base degli orologi da sub ha portato all’inserimento sul corpo della cassa dell’anello interno in titanio, la cui funzione era quella di fornire la resistenza materiale necessaria per sigillare l’orologio durante le immersioni in profondità.

Grazie alla presenza di questo anello, OMEGA ha raggiunto non solo un obiettivo funzionale, ma anche estetico. La manifattura voleva mantenere lo stile che caratterizzava il primo Planet Ocean del 2005 – oltre che i Seamaster 300 degli anni ’60 -, il quale aveva proprio un anello interno che era parte integrante della cassa. Grazie al design tecnico della nuova collezione, OMEGA ha mantenuto il look delle origini e preservato la funzionalità necessaria per la resistenza alla pressione dell’acqua fino a 60 bar. Il vetro zaffiro posteriore è stato sostituito da un fondello chiuso.
Rispetto alle collezioni passate, la nuova cassa spicca anche per due ulteriori aggiornamenti. Intanto, il design morbido e avvolgente delle casse precedenti, specialmente nelle anse, lascia ora il posto a linee nette, ad angoli definiti e squadrati che hanno dato modo ai designer della manifattura di lavorare anche sulle finiture della cassa, alternando satinature e lucidature che danno ulteriore risalto a spigoli e superfici. Poi, grazie alla costruzione della cassa resistente alla formazione dell’elio, è stata rimossa la valvola per la fuoriuscita del gas, come nell’Ultra Deep: posizionata a ore 10, era un segno distintivo del Planet Ocean fin dalle origini.
Come spesso accade quando si riprogetta una cassa, il lavoro si ripercuote in maniera importante anche sul bracciale. Quello dei nuovi Planet Ocean è a tutti gli effetti, sia da un punto di vista visivo sia funzionale, un bracciale integrato molto armonico rispetto alla cassa e alle anse. I progettisti di OMEGAhanno riportato su di esso l’alternanza di finiture lucide (sulla maglia centrale) e satinate (sulle due maglie esterne) che abbiamo visto sulla cassa. La quale, essendo più sottile delle precedenti, ha comportato un assottigliamento anche dei bracciali, ora regolabili in sei posizioni e dotati dell’estensione per indossare l’orologio sopra la muta. La collezione include anche cinturini in gomma neri o arancioni, con fibbia pieghevole.
SEAMASTER PLANET OCEAN: L’IMPORTANZA DELL’ARANCIONE
A proposito di arancione, chi conosce bene la storia del Planet Ocean sa quanto questo colore sia caratteristico della collezione fin dalle sue origini. Ebbene, nei nuovi orologi della quarta generazione, OMEGA ha fatto in modo che sia ancora ben presente, anche perché è entrato nel cuore degli appassionati. Ecco allora che dei sette Planet Ocean appena lanciati, tre hanno la lunetta in ceramica arancione, la cui realizzazione è stata per la manifattura una sfida tecnica particolare fin dall’inizio.

Fino al 2014, infatti, tutte le ghiere arancioni del Planet Ocean erano in alluminio, perché riuscire a ottenere il colore perfetto nella ceramica è sempre stato molto complesso. Questo, a causa delle proprietà chimiche del materiale e dei processi coinvolti, che rendono difficile avere un colore che sia al contempo bello e durevole. OMEGA ci riuscì nel 2014 con il Planet Ocean GMT in platino, con ghiera in ceramica arancione. Per questa collezione, la manifattura ha perfezionato la propria esperienza nella ceramica ibrida e ha ottenuto per la lunetta una nuova tonalità arancione vivida, con scala di immersione bianca. Il colore torna anche sul quadrante, con i numeri arabi verniciati arancioni opachi.
Degli altri modelli, due sono blu – con numeri arabi verniciati bianchi opachi e ghiera in ceramica blu con scala d’immersione in smalto bianco – e due neri – con numeri arabi rodiati e ghiera in ceramica nera con scala d’immersione in smalto bianco. I prezzi vanno dagli 8.500 euro delle versioni con cinturino ai 9.400 euro di quelle con il bracciale in acciaio.
Il cuore meccanico della nuova linea Planet Ocean è ben noto agli appassionati. Si tratta del calibro automatico OMEGa Co-Axial Master Chronometer 8912, con caratteristiche quali resistenza antimagnetica fino a 15.000 gauss, riserva di carica di 60 ore, scappamento Co-Axial, bilanciere a spirale libera in silicio e due bariletti montati in serie. È un Master Chronometer certificato e approvato dal METAS, che supera gli standard fissati dal COSC e garantisce una precisione da 0 a +5 secondi al giorno. L’8912 è sostanzialmente una versione senza datario del calibro 8900. Attualmente lo troviamo incassato in numerose referenze della collezione Seamaster, in quasi tutte le linee: dal Seamaster 300 al PloProf, fino agli Ultra Deep.
BREVE STORIA DEL SEAMASTER PLANET OCEAN
Solo per ricordare brevemente l’evoluzione del Seamaster Planet Ocean che ha portato a queste nuove referenze, i primi modelli del 2005 si ispiravano ai Seamaster 300 degli anni ’50 e ’60. Vi si ritrovavano infatti alcune caratteristiche come il quadrante nero con numeri arabi ai quarti d’ora, le lancette a freccia e la scala di immersione della ghiera subacquea con un anello interno. Il miglioramento più evidente era l’impermeabilità aumentata fino al ragguardevole livello di 60 bar.
L’altro aggiornamento importante della prima generazione fu nel 2009, quando per la prima volta in un orologio svizzero fu impiegato il Liquidmetal per creare la scala di immersione sulla lunetta. Si tratta di una lega metallica vetrosa composta da cinque elementi – zirconio, titanio, rame, nichel e berillio – che dava alla lunetta una superiore resistenza ai graffi e maggiore durevolezza.

Il 2011 vide l’arrivo della seconda generazione di Planet Ocean, con aggiornamenti importanti come le ghiere in ceramica, i quadranti lucidi, i fondelli in vetro zaffiro e il calibro 8500, che nella collezione integrava la spirale in silicio, migliorando la resistenza magnetica degli orologi. L’aggiornamento clou della seconda generazione fu l’impiego della ceramica arancione sulla lunetta, di cui abbiamo scritto sopra.

Infine la terza generazione, presentata nel 2016. Equipaggiata con calibri Co-Axial Master Chronometer, si distingueva per nuove dimensioni e casse più sottili e per diversi aggiornamenti estetici come il primo utilizzo dell’oro Sedna 18 carati o la ghiera in ceramica con dettaglio in gomma sulla scala subacquea. Fu anche l’anno dei Planet Ocean Deep Black, quattro orologi da immersione interamente in ceramica. A seguire, nel 2019, l’ultimo capitolo prima di quello attuale: l’Ultra Deep del 2022, resistente fino a 600 bar e certificato secondo lo standard ISO 6425 per le immersioni in saturazione.

Vent’anni di sviluppi e innovazioni che arrivano oggi alla quarta generazione dell’Omega Seamaster Planet Ocean, mantenendo ancora vivo e ben distinguibile il carattere essenziale della collezione. Una linea che rimane radicata nella vocazione oceanica della manifattura di Bienne e che conserva molti degli elementi distintivi che hanno reso la collezione un simbolo nel mondo degli orologi subacquei professionali.
By Davide Passoni












