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18 aprile 2024

Jaquet Droz: Grande Seconde Moon Black Enamel

Chi conosce la storia del noto marchio svizzero sa bene quanto l’8 sia importante per gli artigiani della Casa. Numero fortunato di Jaquet Droz in persona, molti degli elementi dei segnatempo sono proprio un richiamo a questo simbolo carico di significato, che rappresenta l’eternità e l’infinito. L’intera collezione Grande Seconde è, del resto, un omaggio a tale numero, riuscendo perfettamente nell’impresa di essere un grande classico che al tempo stesso spezza le tradizioni dell’orologeria. Il quadrante nei modelli della serie è inconfondibile e presenta due contatori decentrati, l’uno a ore 12, a segnare le ore e i minuti, l’altro a ore 6, dedicato allo scorrere dei secondi.

Jaquet Droz

Due cerchi che si fondono, numeri arabi e romani che si incrociano, complicazioni che, in soli 43 mm di diametro, mostrano ore, minuti, secondi, data e, dulcis in fundo, la fase lunare. Per un tocco di magia in più. La caratteristica del nuovo Moon Black Enamel è proprio la rappresentazione dell’astro notturno, quarto dopo quarto, all’interno di un preziosissimo quadrante.

Jaquet Droz

Jaquet Droz si distingue non solo per l’innovazione nella meccanica ma anche per la ricerca dei materiali più esclusivi. Il fortunato proprietario del Moon Black Enamel non indosserà un semplice orologio ma un gioiello di una qualità fuori dal comune, che il tempo non potrà scalfire. Il nuovo segnatempo della Maison svizzera è il primo modello della collezione Grande Seconde ad essere impreziosito di un quadrante in smalto nero Grand Feu, vero e proprio segno distintivo di Jaquet Droz. Il cinturino, cucito a mano, è in alligatore nero ripiegato, chiuso da una fibbia in oro rosso da 18 carati, lo stesso pregiato metallo che ritroviamo nella cassa e nelle decorazioni a stella del quadrante. Ma il vero capolavoro è proprio la luna, elemento centrale del concetto stesso di questo modello, in cui tecnica e raffinatezza si incontrano per dar vita ad un pezzo di orologeria di rara bellezza. Una luna in oro 22 carati viene oscurata, quarto dopo quarto, da un disco in onice nera. Il movimento a carica automatica, già di per sé un’opera di ingegneria meccanica, risulta praticamente indistruttibile grazie alla presenza del silicio e al meccanismo alla base della complicazione lunare, di precisione assoluta, da ricalibrare solamente ogni 122 anni. In pratica, un orologio eterno.