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27 luglio 2024

Classic Fusion 42 mm: la quintessenza di Hublot

Ogni brand che appartiene all’orologeria dell’alto di gamma ha un modello che considera il proprio simbolo, il segnatempo che ne incarna lo spirito e la filosofia. Per Hublot è il Classic Fusion. Un orologio che viene da lontano, emblema di quell’arte della fusione che è il payoff del marchio ormai dal 2004, da quando Jean-Claude Biver ne divenne amministratore delegato. 

Hublot MDM

Una carica lasciatagli da Carlo Crocco, colui che fondò il brand nel 1976. Hublot fu la grande intuizione di Crocco il quale, uscito dal Gruppo Binda, si trasferì in Svizzera fondando il marchio MDM, acronimo di Marie-Danielle-Montres, dal nome della propria moglie. La sua idea era quella di dare vita a qualcosa che non seguisse gli schemi e le regole tradizionali dell’orologeria classica. 

Carlo Crocco

IL PRINCIPIO FU IL CLASSIC ORIGINAL

Per farlo, prese ispirazione dal suo amore per la nautica e nel 1980 nacque l’orologio che avrebbe segnato per sempre il dna del marchio. Hublot deriva infatti dalla parola francese che indica l’oblò delle barche, la forma che Crocco aveva in mente quando sviluppò l’idea del suo primo segnatempo, il Classic Original. Il “padre” del moderno Classic Fusion.

Cassa tonda, quadrante pulito e una lunetta fissata con dodici viti che era davvero come un oblòE poi una caratteristica che lo rese ben presto unico: un cinturino in caucciù abbinato a una cassa in oro. Una scelta coraggiosa, perché il caucciù era solitamente destinato a orologi tecnici o di scarso valore commerciale: montarlo su un orologio di alta gamma era una mossa rischiosa. 

Hublot MDM

Tanto più che il cinturino di quell’Hublot aveva due dettagli che lo rendevano ancora più unico. Delle sottili piastre metalliche integrate nella gomma, per garantirne la robustezza all’attacco della cassa e della fibbia (ricorda qualcosa?) e un delizioso profumo di essenza di vaniglia delle isole Réunion. Non un vezzo, ma una necessità: quel caucciù, proveniente solo dalla Malesia, aveva un odore sgradevole, che i processi di lavorazione di allora non erano in grado di eliminare del tutto.

Hublot MDM

L’orologio, presentato a Baselworld nel 1980, non ebbe un successo immediato. Trovò la sua consacrazione solo quando il management di allora ebbe l’intuizione di farlo indossare a personaggi del calibro del re Juan Carlos di Spagna e della principessa Carolina di Monaco. In breve, il Classic Original divenne “l’orologio dei re”, inaugurando una strategia di posizionamento al polso delle celebrità che ancora oggi caratterizza il marchio.

IL GRANDE SALTO DI HUBLOT

Crocco conobbe Biver ben prima che questi entrasse a far parte di Hublot, quando strinse un accordo con lui per distribuire gli orologi Blancpain in Italia e Spagna. Biver all’epoca era a capo di Blancpain ed era riuscito a trasformare sia Blancpain sia Omega in successi commerciali. Era quindi l’uomo giusto per far fare a Hublot il salto definitivo nell’Olimpo dell’orologeria contemporanea.

La strategia di Biver era semplice: rivoluzionare ancora il concetto di orologio come fece il primo Hublot venticinque anni prima, senza però stravolgere l’immagine del segnatempo con il bracciale in caucciù. Che, infatti, è arrivata fino all’odierno Classic Fusion e non solo.

In un’intervista a “Europa Star”, rivista dedicata all’alta orologeria svizzera, Biver spiegava così la sua filosofia per il rilancio del marchio, incentrata sul concetto di fusione che sarebbe diventato il cuore di Hublot: «La nostra ambizione è quella di diventare il punto di riferimento per la fusione nell’orologeria. È la nostra religione. Vogliamo sviluppare questo concetto, vogliamo promuovere la fusione e dimostrare la ricchezza che trasmette. Voglio diventare il Papa della Fusione».

Ricardo Guadalupe & Jean-Claude Biver
Ricardo Guadalupe & Jean-Claude Biver

Il concetto è passato, forte e chiaro, anche quando Hublot è stata venduta a LVMH nel 2008. È passato da subito, e ancora di più con la nomina a Ceo di Ricardo Guadalupe nel 2012 (era entrato in azienda nel 2004 insieme a Biver, come direttore generale), il quale ha portato avanti la visione originale, concepita nel 2004.

L’ ARRIVO DEL CLASSIC FUSION

Il risultato più evidente di tutto questo è il Classic Fusion, uno dei best seller di Hublot che strizza l’occhio a quello che fu il suo primo antenato. Un pezzo che è fusione di materiali, di stili, di tecnologia, di expertise orologiera. Un orologio che occupa ancora saldamente una posizione di primissimo piano nel catalogo del marchio, grazie anche a centinaia di modelli declinati tra solo tempo, cronografi, fasi lunari ed edizioni speciali.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

Ora, noi di WATCH INSANITY vogliamo concentrarci su quella che, a nostro avviso, è la referenza quintessenza del Classic Fusion: il solo tempo con cassa in titanio da 42 mm. Un segnatempo… senza tempo che contiene tutti i codici di Hublot. Senza nulla togliere ai Classic Fusion Chronograph, vera sintesi di eleganza sportiva.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

Intanto, la cassa da 42 mm è la più proporzionata per il mood di questo orologio. Mantiene la caratteristica forma del Classic Fusion, con la lunetta incoronata dalle viti con testa ad H, firma estetica di Hublot. Se alle origini erano dodici, da tempo sono diventate sei, in corrispondenza degli indici pari delle ore.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium
HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

Indici che sono applicati e sfaccettati, pensati per esaltare la luce e risaltare su un quadrante che, nella sua versione più pura, è di un nero opaco profondissimo. Insieme al cinturino in caucciù, la cassa in titanio rende l’orologio leggerissimo al polso. Una leggerezza che, insieme allo spessore della cassa di soli 9 mm, lo fa diventare estremamente indossabile e versatile, sia sotto al polsino di una camicia, sia con un look meno formale.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

A proposito di vestibilità, meritano un cenno le anse del Classic Fusion 42 mm solo tempo. Come nell’originale degli anni ‘80 sono molto corte, curvate, e hanno sul cinturino in caucciù lo stesso risultato che potrebbe avere un bracciale integrato: quello di rendere l’orologio avvolgente e adatto a un’ampia varietà di misure di polso.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

HUBLOT CLASSIC FUSION: PIACERE DI PIACERVI

Esteticamente, l’orologio è rifinito in maniera impeccabile, con un gioco di rimandi tra finiture che cattura l’occhio. La carrure è lavorata con l’alternanza di finiture lucide sui fianchi e satinate verticalmente in corrispondenza delle anse; la stessa alternanza liscio-satinato si ritrova sulla lunetta, la cui spazzolatura verticale contrasta con il fianco quasi a specchio.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium
HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

Il tema verticale della lavorazione passa direttamente dalle anse al cinturino, fissato a esse con due viti ad H: il caucciù è decorato verticalmente con sottili coste che lo percorrono in tutta la sua lunghezza fino alla fibbia deployante. Anche la fibbia, dello stesso materiale della cassa e con le sue stesse finiture, è saldamente ancorata al cinturino con due viti ad H; forse sarebbe stato meglio utilizzare una chiusura a farfalla anziché la classica deplo: oltre a richiamare quella del Classic Original, avrebbe dato maggiore continuità estetica al cinturino.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

IL CALIBRO E LE VARIE REFERENZE

Il movimento che anima il Classic Fusion 42 mm solo tempo è il calibro automatico HUB1110, derivato dal Sellita SW300-1. Ha 42 ore di riserva di carica e batte a 28.800 alternanze/ora. Un movimento affidabile, onesto, in fin dei conti adatto a un orologio che vuole unire eleganza e sportività senza rinunciare a prestazioni di buon livello. Il calibro è visibile attraverso il vetro zaffiro del fondello serrato con sei viti, purtroppo un po’ appesantito dallo spesso anello di incassaggio.

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

Il Classic Fusion solo tempo di Hublot è disponibile non solo in nero e non solo in titanio, ma in un’ampia palette di colori e varietà di materiali e dimensioni. Le casse da 42, 45, 38 e 33 mm sono declinate in titanio e king gold, king gold, ceramica, ceramica e king gold, con lunetta in diamanti. I quadranti sono anche in blu, verde, grigio oppure opalini. 

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium

Tra le diverse referenze, vale la pena ricordare l’edizione limitata Hublot Classic Fusion 40 Years Anniversary, presentata nel 2020 per celebrare i 40 anni dalla nascita del Classic Original. Quadrante nero senza indici, datario al 3, cinturino in caucciù e fibbia a farfalla, richiamava il suo antenato quasi in tutto, a parte le viti della lunetta (6 e non 12), il diametro della cassa (45 mm contro gli originari 39) e il movimento automatico HUB1112 (era al quarzo 40 anni prima).

Hublot Classic Fusion 40 Years Anniversary

Edizione limitata, abbiamo detto: 100 pezzi con cassa in oro giallo, 200 in titanio e 200 in ceramica. Esauriti in brevissimo tempo, naturalmente. Oggi, chi vuole realizzare il sogno di possedere un Hublot Classic Fusion solo tempo (il 42 mm in titanio costa 7.200 euro) deve per forza guardare alla collezione corrente e ha decine di referenze tra le quali poter scegliere: mettersi al polso un simbolo, può anche diventare un piacevole problema. 

By Davide Passoni

HUBLOT Classic Fusion 42 mm Titanium