Seiko Urban Sport Rotocall: ritorno al futuro
31 Ottobre 2025Rotocall. Un nome che specialmente ai più giovani, anche se appassionati di orologeria, potrebbe risultare meno familiare. Eppure, si riferisce a un orologio-culto degli anni ’80. Il Rotocall originale di Seiko, lanciato nel 1982 con la referenza A828-6019, aprì la strada a una nuova generazione di orologi digitali multifunzione. Fu però il modello successivo, noto agli addetti ai lavori come A829-6029, a diventare celebre come Astronaut Watch per le sue missioni spaziali e, alla fine, a essere amato dai collezionisti per il nickname con cui è passato alla storia. Rotocall, appunto. Un orologio digitale al quarzo, con display a cristalli liquidi – molto nel mood anni ’70-’80 – e dotato di una lunetta girevole che fungeva da selettore di funzione, da cui il soprannome. Un boom commerciale in quel decennio che ora Seiko riporta alla luce con il nuovo Urban Sport Rotocall.

SEIKO ROTOCALL: IL POTERE DI UN SOPRANNOME
Abbiamo scritto sopra di performance spaziali. Il Seiko Rotocall appartiene infatti al ristretto numero di orologi che possono vantare nella propria storia alcune escursioni al di fuori dell’atmosfera terrestre, senza necessariamente sbarcare sulla Luna. Lanciato nel 1984, è stato infatti indossato da numerosi astronauti in missioni della Nasa e dell’Esa a bordo dello Space Shuttle. Astronauti che lo hanno portato in orbita non tanto per ragioni di marketing, quanto perché il più delle volte si trattava del loro orologio personale.
Tra gli altri, gli americani Anna Fisher, Charles D. Walker, Terry Hart, Kathryn Dwyer Sullivan, l’olandese Wubbo Ockels e Paul Desmond Scully-Power – primo australiano ad andare nello spazio e primo astronauta con la barba – lo hanno impiegato nelle loro missioni, contribuendo a renderlo un successo.

Oltretutto, il fatto che torni in commercio con il nome di Rotocall bene in evidenza è per Seiko in qualche modo un vanto. Quanti sono infatti gli orologi del brand giapponese noti più con il loro nickname che con il nome originale del modello? Al di là del fatto che Seiko impiega referenze alfanumeriche non semplici da memorizzare, pensando ai vari Pogue, Monster, Tuna, Sumo o Willard, Rotocall è senza dubbio un nome che valeva la pena riportare in auge.
OROLOGIO DIGITALE E LUNETTA GIREVOLE
Come era ben spiegato in una pubblicità dell’epoca, l’idea alla base del Seiko Rotocall era piuttosto semplice. Non era necessario premere alcun pulsante per cambiare le funzioni visualizzate sul display: bastava ruotare la ghiera per passare da una funzione all’altra. A chi non ricorda gli orologi digitali dell’epoca potrebbe sembrare una banalità, ma spesso selezionare le funzioni operando su tasti minuscoli, non di rado duri da premere, era un’esperienza tutt’altro che user friendly. Con il Rotocall era sufficiente afferrare la lunetta e ruotarla; operazione tutto sommato semplice e anche intuitiva per chi aveva confidenza con certi orologi meccanici. Per questo motivo, abbinare la lunetta girevole a un orologio digitale fu un’innovazione spiazzante.
Allora come oggi, ruotando la lunetta si selezionavano funzioni come il doppio fuso orario, l’allarme singolo o allarme giornaliero (evidenziati da uno sfondo colorato sull’inserto della lunetta stessa), il timer o il conto alla rovescia. Oltre, naturalmente, alla funzione di regolazione dell’ora. La lunetta è però solo una delle caratteristiche che rendevano quell’orologio molto apprezzato. Caratteristiche che Seiko riporta oggi nella nuova collezione.
URBAN SPORT ROTOCALL: SEIKO LO FA MODERNO
L’Urban Sport Rotocall è infatti pratico e divertente da indossare. Ha un diametro di 37 mm e uno spessore di 10,54 mm e, nonostante la cassa e il bracciale siano in acciaio, è leggero e comodo. Le anse piatte si integrano bene al design della cassa piuttosto sottile, lasciando così modo alla lunetta ottagonale di spiccare. Le funzioni che quest’ultima governa sono molteplici: cronografo fino a 99 ore, 59 minuti e 59 secondi con incrementi di 1/100 secondo, ora e data con calendario automatico, timer, contatore, doppio fuso orario, sveglia. Il font dei numeri e delle parole presenti sul display LCD è lo stesso dell’orologio originale. Rispetto al modello di quarant’anni fa, Seiko ha introdotto due funzioni ulteriori: l’indicazione AM/PM e l’avviso di batteria scarica.

Le referenze in cui è proposto l’Urban Sport Rotocall sono tre, ciascuna caratterizzata da accostamenti cromatici differenti dell’anello indicatore in alluminio sulla lunetta, ispirati ai colori degli anni ’80. La referenza SMGG17P1 abbina il nero e il giallo, l’SMGG19P il nero e il rosso, mentre SMGG21P1 accosta l’azzurro e il color argento. Seiko ha scelto un posizionamento con un punto prezzo piuttosto competitivo: 570 euro.

Anche alla luce di questa scelta, la strategia dietro il lancio dell’Urban Sport Rotocall è intuibile: parlare a un nuovo pubblico di consumatori, che apprezzano Seiko ma che finora non sono stati completamente coinvolti dai modelli della collezione attuale. Il progetto sfrutta inoltre l’eredità storica del marchio, cavalcando la nostalgia per una certa orologeria anni ’80. In sostanza, è un punto di incontro tra passato e presente, con un design riconoscibile che parla sia a chi quegli anni li ha vissuti, sia a chi non c’era ma avrebbe tanto voluto esserci. Basta un orologio per fare un salto nel tempo: è sufficiente ruotare la lunetta.
By Davide Passoni




