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19 aprile 2024

F.P. Journe LineSport Automatique Réserve: lo sportivo che non ti aspetti

Quando si pensa a F.P. Journe, le prime cose che vengono alla mente sono orologi innovativi, dall’estetica classica e con complicazioni tra le più esclusive dell’alta orologeria. Il grande Maestro, però, è capace di mettere in mostra anche un volto più sportivo, espresso in alcune collezioni come la LineSport e in segnatempo come l’Automatique Réserve.

F.P. Journe LineSport Automatique Réserve

Nata a giugno 2011 con il lancio del Centigraphe Sportil primo orologio da polso meccanico in assoluto in alluminio, la collezione LineSport si è poi arricchita nel febbraio 2012 con il secondo modello, l’Octa Sport in alluminio.

La collezione comprende ora tre orologi, il Centigraphe, l’Automatique Réserve e il Chronographe Rattrapante. Watch Insanity ha avuto l’opportunità di toccare con mano e fotografare proprio l’Automatique Réservenelle due versioni con i quadranti giallo e antracite. Un privilegio per pochi, che vi vogliamo raccontare a partire dall’orologio e dalle sue caratteristiche.

F.P. Journe LineSport Automatique Réserve

A LEZIONE DI LEGGEREZZA DA F.P. JOURNE

Oltre alla sportività, l’idea di base che ha caratterizzato la creazione di questo segnatempo da parte di F.P. Journe è stata la leggerezza, sempre più al centro dello sviluppo di modelli e materiali nel segmento degli orologi sportivi. Proprio l’uso dei materiali più adatti a rendere il segnatempo leggero e performante è stato il focus principale nel suo sviluppo. E poiché nell’industria, non solo orologiera, leggerezza è sinonimo di titanio e alluminio, ecco dove si è indirizzata la scelta della Maison.

F.P. Journe LineSport Automatique Réserve

L’orologio conferma così di essere un mix di modernità e tradizione, che gli ha permesso di attraversare gli ultimi anni pressoché immutato. I più evidenti aggiornamenti estetici sono stati l’aggiunta della scala numerica, incisa nella lunetta in ceramica, e l’introduzione di un quadrante giallo estremamente sportivo, co-protagonista del nostro shooting.

FORTE E CHIARO

Dagli scatti è evidente che anche l’Automatique Réserve conserva una delle caratteristiche tipiche di F.P. Journe: la leggibilità chiara e razionale delle informazioni sul quadrante, sia esso giallo o color antracite. A partire dalla grande data: la dimensione della finestra che la espone è stata aumentata a 4,7 x 2,6 mm, migliorando la visibilità. Una grande data che, ça va sans dire, salta all’istante.

A proposito di chiarezza delle informazioni, molto intuitiva ed esteticamente gradevole la soluzione utilizzata per l’indicatore giorno/notte a ore 9, con uno sfumato che passa dal bianco al rosso con il progredire delle ore verso il pomeriggio e la sera. Per l’indicatore della riserva di carica a ore 10.30, F.P. Journe ha invece optato per la classica lancetta, che occupa la parte sinistra del quadrante senza tuttavia affollarlo più di tanto.

A ore 6, il contatore dei piccoli secondi è un piccolo capolavoro. Fissato al quadrante da tre viti, ricorda un tachimetro piantato sul cruscotto delle vecchie auto da corsa ed è realizzato in zaffiro bianco, con la lancetta e le cifre in rosso e il motivo a chemin de fer in nero. Insieme alla grande data, è l’elemento più forte di questo orologio, con una presenza decisa che nemmeno il giallo del quadrante riesce a sminuire.

Abbiamo parlato all’inizio di titanio e alluminio. Ebbene, quest’ultimo materiale si ritrova nel quadrante e nel calibro, mentre in titanio grado 5 sono la cassa da 44 mm e il bracciale, molto morbido e dalla vestibilità impeccabile. Il combinato disposto di questi due materiali super leggeri dà origine a un orologio che pesa solo 83 grammi11 dei quali sono del movimento. Un peso piuma che dimostra anche in questo la propria vocazione sportiva. 

Oltre alle versioni in titanio, per chi ama la raffinatezza dei metalli preziosi l’orologio è proposto anche in platino o in oro 6N 18 carati con movimento in oro rosa 18 ct. Perché un orologio sportivo può anche essere prezioso e viceversa.

SEMPLICITÀ AL POTERE

E siccome sportività deve fare rima con semplicità – perché chi tiene d’occhio le proprie performance non ha tempo da perdere con operazioni complicate -, l’Automatique Réserve di F.P. Journe è fenomenale nella semplicità di regolazione delle funzioni, a dispetto della sua eccellenza meccanica e delle sue finiture. Si comanda tutto con un’unica corona, posta decentrata a ore 4.30: quando è in posizione 0, carica l’orologio se ruotata in senso orario; in posizione 1 e rotazione antioraria regola la data; in posizione 2 regola l’ora.

Semplice, intuitivo, e anche gentile monsieur Journe; perché oltre alla facilità di utilizzo, la corona è anche agevole da maneggiare grazie al disegno particolare della zigrinatura, inclinata e avvolgente, che è un saggio di ergonomia.

LA FIRMA DI F.P. JOURNE NEL CUORE DELL’OROLOGIO

Non dimentichiamo che ciò rende il maestro marsigliese apprezzato in tutto il mondo è la qualità dei suoi calibri. In questo senso, l’Octa 1300.3 a carica automatica che anima l’Automatique Réserve non fa eccezione. Centosessanta ore di autonomia, una prestazione stupefacente resa possibile avendo esteso la capacità di sviluppo della spirale: lunga 1 metro e spessa 1 millimetro, è stata integrata allo stesso livello del treno degli ingranaggi e dello scappamento. L’avvolgimento unidirezionale dell’esclusivo rotore eccentrico in titanio di F.P. Journe è ottenuto utilizzando un sistema di cuscinetti a sfera autobloccanti. Il rotore ha un segmento in tungsteno, metallo sensibilmente più pesante del titanio, grazie al quale utilizza qualsiasi minimo movimento del polso per la ricarica dell’orologio.

F.P. Journe LineSport Automatique Réserve

Il calibro, che batte a 21.600 alternanze/ora, è visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro. Sarebbe infatti un peccato nascondere la decorazione a Cotes de Genève circolare sui ponti, le platine decorate, le teste delle viti lucidate con le scanalature smussate.

F.P. Journe LineSport Automatique Réserve

Ci sono voluti tre anni di ricerca e sviluppo prima che il movimento fosse completato e, nelle parole di F.P. Journe, si capisce come mai è stato necessario tutto questo tempo: «La realizzazione del calibro Octa ha legami meno forti con la storia dell’orologeria rispetto a quelli che hanno il dispositivo a forza costante o i modelli a risonanza, ma simboleggia un ideale orologiero che vuol dare a chi misura il tempo il più alto grado possibile di precisione e autonomia». Senza dimenticare, aggiungiamo noi, che l’estetica valorizza ancor di più l’eccellenza tecnica.

By Davide Passoni